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Nicola mise un fischio, e poco dopo apparve il su Francesco tirandosi dietro la cavalla, e sbuffando: se n'era stato alle vedette. Il bandito ammiccò come per domandare se si vedesse gente: il campiere alzò la mano e gli occhi.

Quando sono savio, il babbo dice che ne ho sette, rispose Bruno. Quando sono cattivo, dice che ne ho otto, perchè a otto anni bisogna essere uomo. Tra i sette e gli otto, dunque, rilevò Nicla sorridendo. E perchè sei cattivo? Ah! rispose Bruno sbuffando. Come si fa?... E c'era in quel sospiro tanta noia, tanta impazienza, che la fanciulla non rise.... Non stanno mai tranquilli, soggiunse Bruno.

Questi spiava il modo di mettergli le mani addosso; ma il garzone, svelto, si cansava a guisa di mosca sul muso dello alano, che gli svolazza fastidiosa ed assidua pel naso, per le orecchie, e per gli occhi; e quando sbuffando avventa le zanne fugge via, ed egli morde l'aria. Don Francesco allora, traendosi di tasca un ducato, gli disse: Vieni qua, figliuolo, come ti chiami?

E poco più si dissero fino a Genova, mentre, ansando e sbuffando, il convoglio passava di tunnel in tunnel.

salì sbuffando e poi scese dall'alto declivio dell'Appennino, allora, si passò con brusca rapidit

E allora?.... gridò di rimando la Gilda, mal chiudendo in quella sua reticenza la furia di mille rimproveri. Badate, Giacomo Pico; voi sareste un infame. Per chi venivate voi qua? Per lei! rispose Giacomo, sbuffando a guisa di toro ferito. Ah, uditelo, demonii d'inferno! proruppe ella con voce di tuono. Egli ardisce mostrarsi più nero, più malvagio di voi!

(sbuffando e parlando tra :) Direttore di qua, direttore di l

Fu proprio a Serravalle ch'io chiusi il dotto foglio, e lo misi nella sacca da viaggio: poi, quando il treno s'incamminò, sbuffando, cigolando, sbatacchiando i cuscinetti, avviandosi colla cadenza misurata degli stantuffi e col pettegolo bollire della caldaia, io, affacciatomi alla finestrella del vagone a tutto mio agio, giacchè ero solissimo, incominciai a guardare le valli e i monti e il cielo.

Ma il cavaliero a sinistra lo infervora, lo instiga all'oltraggio maligno. Il conte schernisce le ammonizioni del cavaliero a destra e si lascia traviare dal cavaliero a sinistra. Via di qua, miserabile! grida sbuffando terribile il conte al povero aratore o ch'io, per Satanasso! su te, su te dirizzo la caccia. Olá, compagni! addosso addosso! dálli dálli!

Scese le scale sbuffando, maledicendo le donne che non ci avevano colpa, e le prime donne, che non dovevano esser tenute pagatrici per una sola di loro. Era gi