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Aveva deciso di comperarne almeno quattro; e li scelse con infinita cura, e li fece ravvolgere in carta velina, trattandoli, adesso ch’eran suoi, con particolare devozione.

Queste tre rose, una di un bianco castamente appannato, l'altra di un dolcissimo giallo, e la terza cupamente rossa; queste tre rose che formavano un gruppo di un effetto stupendo e che appuntate sulle trecce cadenti, dietro l'orecchio, ad ogni giro più rapido del ballo fremevano quasi fiori vivi presi d'amore e lambivano il collo: queste tre rose bisogna posarle sulla fodera di carta velina della scatola. Questa pioggerella nevischiata di fiorellini bianchi, che sembravano ghiacciuoli sulla primavera della bionda testa, vada accanto alle rose; il lungo ramoscello di lil

Come v'inquadra bene il candore freddo dell'argento. Una gentile cosa. Grazie. Le bacia le mani. Incartate presto e mettete via.... presto che quella non veda. Avviluppa il ritratto nella carta velina. Helmer lo intasca. Da otto giorni esce sempre con me, mi accompagna da per tutto. Vi ho veduto l'altra mattina, volevo scendere, ma.... ci veniva anche lei! Una vita!

Marta amava queste vecchie strenne; le aveva guardate da piccina, nelle sere invernali, aprendole prima adagio adagio, con precauzione, soffiando sulla carta velina per poterla voltare senza sciuparla e gettando dei piccoli gridi ammirativi ad ogni pagina illustrata.

Da queste prove potè avere incremento, se non origine, l’uso dei palloni di carta velina che in estate si mandano in aria, specialmente in Palermo; il quale sospetto esprimiamo in forma dubitativa mancandoci documenti scritti di proibizioni di siffatti divertimenti al biondeggiar delle messi nella Conca d’oro: dove il cadere di palloni accesi avrebbe potuto recare gravissimi incendî.

E velina accennò brevemente, parlando a voce più bassa, per non essere udita da Pietro, ai fatti di Primarole e di Casalbara, giustificando lo zio Matteo, giustificando il signor duca Giovanni, sempre ammalato e tanto vecchio, poveretto, e attribuendo il male di tutto quanto, alla mancanza di fede, di religione, di moralit

Guglielmo ridottosi nella sua stanza aprì la scrivanía: preso un foglio di carta velina, ed assettatosi con singolare compostezza, scrisse: "Madre mia!" E si fermò, considerando le parole scritte...

Se potessi io. NENNELE esce senza dir parola. GIULIA e HELMER. Ho una piccola memoria per voi. Aspettate. Corre in camera sua. HELMER guarda gli studi. Con cento franchi! GIULIA torna con un ritratto, formato cabinet, in cornice d'argento, involto in carta velina, lo porge ad Helmer. Al maestro ed all'amico. Il vostro ritratto! Com'è bello. Come siete bella! E che squisita cornice.

E si scansò per lasciarlo passare. Il ragazzo la guardò, e poi le fece una strizzatina d'occhio. Era un ragazzo molto insolente. Ecco, disse, cacciando entro le mani di Nancy il mazzo di fiori, per lei! Nancy si ritrasse, ma il ragazzo le spinse nuovamente tra le mani il gran pacco avvolto nella carta velina, poi girò sui tacchi e se ne andò zufolando.

La loro fragile, stravagante bellezza le sollevò lo spirito dalla polvere in cui era prostrata. Entrò rapida nella sua camera, sfuggendo Minna che era in cucina lavando con fracasso i piatti. Chiuse a chiave la porta della sua stanza, e sedette accanto al letto. Tolse la carta velina che li avvolgeva, e i meravigliosi fiori, roridi e scintillanti, la salutarono con tremolìo soave.