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Il resto si prevede, dice Baccelardo, Ahimè, troppo, continua l'abate. La giovinetta passava lunghe ore al governo dell'infermo, il quale, cominciandosi a riavere, raccontava maravigliose storie di terra santa, e la pietosa iliade dei suoi viaggi. Bella, ingenua, vereconda, lo ascoltava quella fanciulla, e sovente versava lagrime di piet

La donna, quando i vide, in atto bello presto si leva e vereconda tace. Quelli non men di lei onor le fanno, poi taciti al fanciullo intorno stanno Eran le cose in modo allor tranquille, ch'al mondo non sentivi un picciol crollo, come se con la notte l'universo stesse nel sonno, co' l'infante, merso.

Intendiamoci, per altro; era poeta, e scriveva di molto, ma la sua musa vereconda non aveva ancora gittato una strofa, o una pagina di prosa ai dispregi del pubblico.

Questo udía pe'l giardin la vereconda Ebe, e un mar l'avvolgea d'ombre e di larve, Quando un fruscío sentì tra fronda e fronda, E un'Ombra vide, o di veder le parve; Stette, il respir contenne, e a la gioconda Luce de l'alba il Pellegrin le apparve; Mise ella un grido, e pallida divenne; Se non fuggì, fu Amor che la rattenne.

E anch'egli aveva, come in un sogno, pregustato le gioie sane della vita. Anch'egli, nella sua fantasia, aveva evocato l'immagine geniale di una cameretta modesta che una donna semplice e vereconda riempiva con le grazie ineffabili del suo sorriso. Da lei egli attingeva il coraggio nell'ore dello sconforto, sul suo seno egli trovava il riposo nell'ore della stanchezza, al suo sguardo limpido e soave egli chiedeva il segreto dell'indulgenza e della bont

Ti basti saperne questo, che io vergine e gentil donzella romana... io dai cui labbri non uscì parola che vereconda non fosse, io che non concepii pensiero il quale non potesse confidarsi all'Angiolo Custode... torrei vivere piuttosto la vita infame della cortigiana, che rimanere più oltre un'ora, un minuto dentro queste soglie, traboccanti della ira di Dio.

Come sei bella Erminia, ricominciò Flavio divorandola cogli occhi; sei sempre la vereconda ch'io vidi per la prima volta a Monza sotto l'abito modesto di collegiale. Mi ricordo anch'io di quel bel giorno; tu mi seguisti in Chiesa. Un tuo sguardo bastò per affascinarmi, ti vidi Erminia e t'amai.

E vinto da questo fascino, Roberto non voleva porgere ascolto a una voce interna che gli ripeteva: Bada, la giovinetta a cui un uomo come te può dare il suo cuore dev'essere più modesta, più vereconda, e soprattutto deve saper amare di più.