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GIACOCO. No boglio fare Brinnese Galipoli, ch'aggio chiú boglia de dare sta capa pe ste mura: io sto fora de me, no sto ncelevriello, io no saccio se sto cca o dove sia; voglio fare lo veveraggio a chi me lo dice. CAPPIO. Merdamente, che tu stare un altre e chesta no stare casa tua.

73 Fatto avea intanto il re Agramante sciorre e ritirar in alto i legni gravi, lasciando alcuni, e i più leggieri, a torre quei che volean salvarsi in su le navi. Vi ste' duo per chi fuggia raccorre, e perché venti eran contrari e pravi. Fece lor dar le vele il terzo giorno; ch'in Africa credea di far ritorno.

D'antra parte, lei pure m'insegnate, Che tutto sto concorso de persone, Qui, se riduce tutto a ste giornate. Quanno se so' seccate, Iddio provede! Ma che j'importa a lei de le corone, Quanno nun c'è gnisuno che le vede? Come fu? Fu che avemio principiato A magn

O casa mia bella! ma sto tanto sorriésseto ca me pare na taverna. O quante sausiccie, fecatelli, scartapelle e marcangegne! me fanno cannagola e stare a cannapierto. CAPPIO. Bone vecchie, volere alloggiare a nostre ostelerie, ca te faremo scazzare? GIACOCO. Ste vrache saiate! io non aggio voglia de bevere de mangiare. Sto mirando se chesta è la casa mia.

23 La machina infernal, di più di cento passi d'acqua ove stè ascosa molt'anni, al sommo tratta per incantamento, prima portata fu tra gli Alamanni; li quali uno ed un altro esperimento facendone, e il demonio a' nostri danni assuttigliando lor via più la mente, ne ritrovaro l'uso finalmente. 24 Italia e Francia e tutte l'altre bande del mondo han poi la crudele arte appresa.

93 ch'Amor de' far gentile un cor villano, e non far d'un gentil contrario effetto. Partito che si fu di qui Tristano, Clodion non ste' molto a mutar tetto; ma prima consegnò la rocca in mano a un cavallier, che molto gli era accetto, con patto ch'egli e chi da lui venisse, quest'uso in albergar sempre seguisse: 94 che 'l cavallier ch'abbia maggior possanza, e la donna belt

E er monno che cos'è? Lo stesso affare. Lei vadi indove vo' che non si sbaja, Lei trova tanta terra e tanto mare. Je capacita 'sto ragionamento? Sicuro, fece er re, me piace assai E, vede, je dirò che st'argomento Ancora nu' l'avevo inteso mai. Però, dice, riguardo ar compimento De l'impresa, siccome... casomai... Ma 'bi pazienza, fermete un momento... Ma ste fregnacce tu come le sai?

Ma ricordete tu a li tempi antichi De ste giornate! Di' la verit

39 Stupida e fissa ne la incerta sabbia, coi capelli disciolti e rabuffati, con le man giunte e con l'immote labbia, i languidi occhi al ciel tenea levati, come accusando il gran Motor che l'abbia tutti inclinati nel suo danno i fati. Immota e come attonita stè alquanto; poi sciolse al duol la lingua, e gli occhi al pianto.

95 Quel fugge per la selva, e seco porta la quasi morta vecchia di paura per valli e monti e per via dritta e torta, per fossi e per pendici alla ventura. Ma il parlar di costei non m'importa, ch'io non debba d'Orlando aver più cura, ch'alla sua sella ciò ch'era di guasto, tutto ben racconciò sanza contrasto. 96 Rimontò sul destriero, e ste' gran pezzo a riguardar che 'l Saracin tornasse.