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Aggio arriccettato e mme vene 'a malincunia a rest

Che buo' fa, te vuo' sta lloco fora?... Trase! 'Onn'Amá, sèvire voste!... Bonasera. Aggio truvato a Papele addo' masto Ciccio... E ched'è, ogge nun avite faticato? Gnernó, 'onn'Amá, avimmo levato mane nu poco cchiú ampresso. Chillo 'o principale ha avuto che fa... Ne? È ghiuto facenno spese pe quacche curredo?... A qua' cantina? A qua' cantina? Cc

Fuorze sto todisco è pazzo o so pazzo io o semo pazzi tutti due; ma se fosse pazzo, come forría venuto da Posilipo fino a Napole e non errare la via? CAPPIO. Tu stare imbriache, poter ire a dormire, perché te passare le imbriachezze certe certe. GIACOCO. Tu sarrai quarche rifolo dello nfierno o chillo ca puozze sparafondare. Dove voglio ire a dormire, ca no aggio casa?

Imperciocché, venendo asportato l'oro in altro Stato, e convenendo dipoi ad altri mercanti mandar fuori di Stato danaro per far pagamenti, e trovando che in altri luoghi l'oro è prezzato piú, onde vi è quasi 4 per cento di danno mandando argento, essi cercano le doppie ed altre monete d'oro; e chi non le ha di proprio e non le trova altrimenti, le baratta in aggio d'uno e di due e poi di tre per 100 di piú, mercecché gli altri mercanti, che conoscono la strettezza che ha d'oro la piazza, ne raccolgono quanto ponno, per venderlo piú caro di quanto l'ha valutato il principe: ed in questo modo la doppia cresce di prezzo.

C'hai dittu? Aggio ditto... ce steva nu se' carrì nuovo nuovo... Nn'arzari 'a voci! (si guarda intorno. I carcerati hanno compreso e fingono di occuparsi a cose loro, guardando sott'occhi) Vuoi mi pigghiano pe chiddu ca nun sugno? (sottovoce) Dammi. (Peppe gli d

GIACOCO. Patrone mio, Bossignoria co ssa cera d'emperatore m'ave affattorato, e me potite commannare a bacchetta. Considerate ca no aggio autro figlio che chisso, ca è stato lo cacanidolo di tutti li figli mei. LIMOFORO. io ho altra figlia che costei. GIACOCO. Iacoviello mio, cheste negregate cose ca me fai ntennere, me spertosano lo core. Ih, sse belle cose!

68 E presti o di morire, o di vendetta subito far del ricevuto oltraggio, acciò la messaggera, che fu detta Ullania, che nomata più non aggio, la mala opinion ch'avea concetta forse di lor, si tolga del coraggio, la figliuola d'Amon sfidano a giostra, tosto che fuor del ponte ella si mostra; 69 non pensando però che sia donzella, che nessun gesto di donzella avea.

Questo ripiego però di scostar alquanto dal giusto la proporzione fra i due ricchi metalli, dando piú valore a quello di cui s'ha bisogno, per eccitarne il concorso, sebbene è il piú praticabile e meno dispendioso al principe, e di piú insensibile, anzi quasi sconosciuto danno a' popoli, non è però affatto innocente, perché ognuno, che vuole di quella cittá far pagar argento fuori, paga un aggio di piú al banchiere per questo svario.

Dunque un tal mercante può ben anche, oltre le provvisioni ed aggio che pagherá in Venezia per far il baratto, che ponno importare al piú uno per cento, incettar lo scudo di Milano a qualche baiocco di piú; dal che nasce poi la caristia di tali scudi in quella cittá ed alzamento del loro valore.

Dunque?!... Dunque.... (siede). Aggio fatto 'o guaio, nun c'è che fa!... (pausa) Tu mo vuo' sapé pecché sto cc