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Mi sono affaticato tutto oggi per scapparla dalle mani di Giacomino e dalle trappole di Cappio, fatto venir il padre da Posilipo, mandato uomini alla taberna, fatto cercarla dal capitano; alfin ridotta in casa mia, con nuovi inganni me l'han robbata. Maestro mio, dalle cose da voi dette io non posso in alcun modo persuadermi che voi non siate stato ingannato.

SPAGNOLO. Espera un poco aquí que yo tome mi espada y la capa, que con ella castigaré mis agravios. CAPPIO. Ma par che veggio il padron che torna da Posilipo; anzi non piú mi pare, perché è desso. Povero me, perché non vado ad impiccarmi? Lo scampo stesso non basteria a scamparmi dalle sue mani.

«Troppa modestia», replicava la di Reana insistendo nel dare all'amica tutto il merito della guarigione di Guido e ripetendo le espressioni ammirative. E poichè la Teresa non diceva ancora di essersi rifatta la fotografia, le si domandava addirittura l'originale. Vincesse la sua pigrizia, e, se non la spaventava una casa con quattro figliuoli tra maschi e femmine, andasse a passare il novembre colla sua vecchia amica a Posilipo presso Napoli. Fosse colpa dei restauri o della visita di Guido, era positivo che quell'anno ell'aveva sacrificata la sua villeggiatura, e che ormai non avrebbe potuto goderne che nella stagione meno propizia. Invece nel Mezzogiorno anche il novembre era delizioso. Che impegni aveva ella a Venezia? Che difficolt

In quei viali, a riva del mare di Mergellina, si riunivano i giovanotti, lazzaroni, operai, artigiani, contadini dei dintorni di Napoli, con le ragazze degli stessi ceti. Quindi, tutta quella gioventù se ne andava in gazzarra, cantando e danzando la tarantella, dal lato della grotta di Posilipo. La grotta è un lungo tunnel del tempo dei Romani che fora la collina di Posilipo.

Quanno arrivai a Posilipo, appena m'avea ciancoliati quattro muorzi, quanno scappa Dio e fa buon iuorno, ca sento gridar «turchi! turchi!». Chilli strilli me fecero scorreiare e chilli quattro muorzi me deventaro tosseco. L'uocchio dello bifaro me se fece tantillo e le nateche me facevano lappe lappe; ca se m'arrivavano, me ne sorchiavano commo n'uovo friscu.

Dite benissimo: amo anch'io Napoli e appena, dopo lunghe assenze, ho riveduto il Vesuvio, Posilipo, le linee di Chiaia, di tutti que' luoghi dal nome armonioso, mi son sempre sentito occupar l'animo da tenerezze ineffabili.... Chi non ha fatto un bel sogno a questi dolci tramonti.... chi non ha sentito soave il fremito delle più trepide passioni fra tanta luce, tanto profumo di fiori, tanta allegrezza di natura?

Ben sai quante volte t'ha pieno il corpo e fattoti mutar vesti come il serpe la primavera. LARDONE. Che vuoi dir per questo? CAPPIO. Giacoco, il vecchio, è gito a Posilipo alla vendemia, e noi siamo rimasti soli in casa.

Indi all'alba minacciando con gran mostra, apparve fuori il capo di Posilipo, alla Gaiola.

Samuele viveva come un principe: avea un palazzo a Vienna, uno a Pietroburgo: avea comprato a Posilipo una graziosissima villa. Aveva una bella moglie, due figliuole bellissime. E toccava appena i quarantacinque anni. Il principe gli avea reso a Pietroburgo un segnalato servizio: e Samuele gli era molto devoto.

Lassamo sti conti dell'uorco, Iacoviello mio, figlio buono come lo buono iuorno, e ascota ca te boglio dicere: io me ne vao a Posilipo, ca Smorfia lo parzonaro m'ha ditto ca vole vendegnare; e se non ci vao e sto con tanti d'uocchi apierti, dell'uva non me ne fa toccare n'aceno.