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E però non vi spiaccia d'ascoltarme, come fuor de le stanze il popul Moro davanti al re Agramante ha preso l'arme, che, molto minacciando ai Gigli d'oro, lo fa assembrare ad una mostra nuova, per saper quanta gente si ritruova.

Così dicendo faceva segno di voler andare; ma il barone rattenendolo: «No no... per quanto mi spiaccia non poterla vedere, non voglio torre alle sue figliuole un'ora di spasso.... A domani, a domani....»

63 A me par, s'a te par, ch'a dir si mandi al re cristian, che per finir le liti, e perché cessi il sangue che tu spandi ognor de' suoi, egli de' tuo' infiniti; che contra un tuo guerrier tu gli domandi che metta in campo uno dei suoi più arditi; e faccian questi duo tutta la guerra, fin che l'un vinca, e l'altro resti in terra: 64 con patto, che qual d'essi perde, faccia che 'l suo re all'altro re tributo dia. Questa condizion non credo spiaccia a Carlo, ancor che sul vantaggio sia. Mi fido ne le robuste braccia poi di Ruggier, che vincitor ne fia; e ragion tanta è da la nostra parte, che vincer

Quest'uomo a' nostri riputato, che sbigottiva il popol saracino, pe' nuovi libriccini s'è ridotto a viver con la cabala del lotto! E brevemente, per andare in traccia della bizzarra, han posto ordin tra loro. Ognuno dalla stalla il caval caccia. Orlando non avea piú Brigliadoro: non è da dimandar se ciò gli spiaccia. Frontin non è piú vivo.

41 Giurar lo fe' che per cosa detta, che gli sia mostrata che gli spiaccia, ancor ch'egli conosca che diretta- mente a sua Maest

PELAMATTI. So che non dici a me. PANURGO. A te dico io, a te. PELAMATTI. Ti ho forse ciera di cornacchia io, che per scacciarmi gridi: oh, oh? PANURGO. Volevi tu spezzar quella porta? PELAMATTI. Ancora non ci era accostato. PANURGO. Ti toglio la fatica di battere, e par che te ne spiaccia. PELAMATTI. E se fusse tua madre, aresti tanta paura che fusse battuta?

«Ma non vi spiaccia entrar nelle nascose Spelonche, ov’ho la mia segreta sede; Ch’ivi udrete da me non lievi cose, E ciò che a voi saper più si richiede

Sire, se mai credessi di essere sveglio, cercherei di dirlo. Morti eravam di sonno e tutti quanti distesi sotto i boccaporti, senza pur saper come, quando con rumori strani e diversi, come grida e rugghi e batter di catene ed urla ed altri varî frastuoni fummo risvegliati e per di più liberi tutti e il nostro, bravo, forte e regal vascello abbiamo in ordine trovato ed il padrone che saltava di gioia nel vederlo. In un battibaleno e, non vi spiaccia, sempre sognando forse, siamo stati di l

Sant'Aubert gli attestò la sua riconoscenza e ricusò l'offerta; ma lo straniero insistette. «Non rifiutate; sarei dolente troppo, signoreripres'egli, «se voi giaceste sopra una pelle mentr'io mi trovassi in un letto; i vostri rifiuti offenderebbero il mio amor proprio, e potrei pensare che la mia proposta vi spiaccia; vi mostrerò la strada, e la mia albergatrice trover