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Dissi che il Gnosticismo cristiano fu una specie di Neoplatonismo anticipato. Ciò è esatto, nel senso che l’uno e l’altro dei due sistemi, col mezzo delle molteplici emanazioni divine, ricreavano un politeismo effettivo sotto le ali di un monoteismo teorico. Ma ciò non toglie che fra i due sistemi esistesse un’antipatia profonda, perchè il Gnosticismo, innestandosi sul tronco del Cristianesimo, ne aveva preso il concetto pessimista con cui quest’ultimo giudicava il mondo. Ed, anzi, non riuscendo a spiegare la creazione di un mondo cattivo per parte di un dio buono, era caduto nel dualismo, e dava ad un dio perverso la responsabilit

Il personaggio principale, anzi, il fondatore del Neoplatonismo trasformato in religione teurgica, fu Giamblico, scolaro di Anatolio e di Porfirio, vissuto ai tempi di Costantino, e, nella sua vecchiezza, conosciuto anche da Giuliano, se sono autentiche le lettere che ancor si conservano e che quest’ultimo gli avrebbe dirette. Dalla breve biografia che leggiamo in Eunapio¹⁹⁰ parrebbe che Giamblico fosse propriamente considerato come un mago, un esecutore di miracoli, per verit

Interessanti, per la storia delle imprese militari di Giuliano, sono le recenti ricerche del Kock intorno alla campagna di Gallia ed ai rapporti fra Giuliano e Costanzo⁷; ed istruttivo per la vasta conoscenza delle fonti è il lavoro del Vollert intorno alle opinioni di Giuliano⁸. Elegante, rapido, abbellito da una facile dottrina è il capitolo su Giuliano nell’opera di Gaston Boissier⁹. Ma, fra le cose moderne, i due scritti migliori intorno a Giuliano, sono, a parer mio, l’articolo dell’Harnack, in cui il grande erudito, con mano maestra, traccia il profilo dell’apostata imperiale, ed indica l’indirizzo generale del suo pensiero¹⁰ e il libro del Rode sulla reazione di Giuliano contro la Chiesa cristiana¹¹. Quest’ultimo, che è un opuscolo di poco più di cento pagine, è un vero capolavoro pel rigore della ricerca, per la logica serrata della dimostrazione, per la precisione, direi quasi, matematica del ragionamento.

Quali fossero, sotto il rispetto pratico, le intenzioni di Giuliano, nell’organizzazione del suo Politeismo cristianizzato, si rileva da tre importanti documenti, il lungo frammento di lettera ad un ignoto²⁴⁷, la lettera ad Arsacio, sacerdote di Galazia²⁴⁸, e un frammento di altra lettera a Teodoro, per investirlo di un alto ufficio sacerdotale²⁴⁹. Quest’ultimo frammento si crede possa essere unito al primo, così da formare un tutto interrotto da breve lacuna. Esaminiamoli con attenzione, perchè contengono la parte più curiosa della riforma di Giuliano. E qui noi vedremo uno spettacolo strano; un condottiero eroico, un avventuriero audace che scende ai più minuti dettagli di organizzazione ecclesiastica e che scrive delle pastorali, le quali mostrano come egli prendesse sul serio la sua missione di riformatore religioso. È che Giuliano metteva in tutto ciò che faceva una singolare seriet

E togliamo ancora dai Tableaux de Paris di Mercier quest’ultimo meraviglioso quadro della vita libertina di quei tempi: «Alle nove di sera il rumore ricomincia... è la sfilata dello spettacolo. Le case sono scosse dal rullio delle vetture; ma questa confusione è passeggiera. È l’ora, in cui tutte le prostitute, la gola scollata, a testa alta, il viso illuminato, l’occhio ardito quanto il braccio, malgrado la luce delle botteghe e dei pubblici fanali, vi perseguitano nel fango con le calze di seta e le scarpine piatte. Si dice che l’incontinenza serve a preservare la castit

Gli esempi di questo regno, conosciuto nella storia col nome di regno d’Israele, furono ben presto imitati dai loro fratelli delle due altre tribù componenti il così detto regno di Giuda; e Roboamo anch’esso fece innalzare statue e quercie a dêi stranieri. Alla purezza dei costumi sottentrò una sconcia e ributtante licenza; si allentarono i legami domestici e sociali; e la decadenza politica vi tenne dietro sollecita; per cui sino dal quinto anno del regno di quest’ultimo troviamo gi

Quest’ultimo era, per quanto potei comprendere, il favorito del pubblico; da ogni parte udivo gridare:

Sozomene, di poco posteriore a Socrate, ha rifatto la storia di quest’ultimo, aggiungendo qua e l

Per comprendere l’importanza del duello fra Giuliano ed Atanasio, diamo un’occhiata alla figura di quest’ultimo.

Questa lettera è un piccolo capolavoro. Vibra, in essa un sentimento della natura, rarissimo fra gli antichi, e qualche cosa di squisito che non può esser proprio che di un’anima aperta alle più vaghe impressioni. Quanti pensieri saran passati per la mente del giovanetto meditabondo che, dal colle solitario, fra una pagina e l’altra d’Omero, guardava il mare, le navi e la lontana Costantinopoli! Quest’ultimo figlio della Grecia risentiva in tutto l’incanto della civilt