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²⁰⁵ Iulian., 565. Nel chiudere questo studio che ci ha mostrato l’ambiente intellettuale in cui si è svolto lo spirito di Giuliano, possiamo affermare, come conclusione, che il Neoplatonismo e il Cristianesimo son apparsi allorquando il sentimento di patria e di libert

L’apparizione del Neoplatonismo e l’immensa azione che ha esercitato sullo spirito umano è un fenomeno di suprema importanza nell’evoluzione del pensiero e della civilt

La conoscenza razionale, pel Neoplatonismo, non è che un gradino intermedio fra la percezione dei sensi e l’intuizione del soprannaturale. L’idea suprema non si ritrova gi

Il Paganesimo, perduto il senso dell’origine naturalistica dei suoi miti, tendeva, anch’esso, col Neoplatonismo all’affermazione dell’unit

Ma una ragione più essenziale dell’aspetto congestionato e confuso che hanno le idee di Giuliano sta nella dottrina stessa a cui le attingeva. La filosofia regnante nel mondo ellenico dei suoi tempi era il Neoplatonismo, e noi vedemmo nel Neoplatonismo una dottrina la quale sull’orme di Platone, ma con fantasia sbrigliata e tumultuosa, cercava nell’aria rarefatta dell’ideale, o, diremo meglio, del soprannaturale, la spiegazione della natura e della realt

L’insuccesso del Neoplatonismo religioso, tragicamente constatato nella catastrofe di Giuliano, non portò, come conseguenza, l’insuccesso filosofico, chè anzi il Neoplatonismo ebbe la sua rivincita nella teologia ortodossa.

Nei discepoli e successori di Plotino apparve più manifesta la tendenza a promuovere, nel Neoplatonismo, un rinascimento ed una restaurazione delle antiche religioni, in opposizione al Cristianesimo. Il primo, tra quei discepoli, fu Porfirio, il quale raccolse e pubblicò le opere del maestro. Spirito geniale e chiaro, sebbene lontano dalla profondit

Il personaggio principale, anzi, il fondatore del Neoplatonismo trasformato in religione teurgica, fu Giamblico, scolaro di Anatolio e di Porfirio, vissuto ai tempi di Costantino, e, nella sua vecchiezza, conosciuto anche da Giuliano, se sono autentiche le lettere che ancor si conservano e che quest’ultimo gli avrebbe dirette. Dalla breve biografia che leggiamo in Eunapio¹⁹⁰ parrebbe che Giamblico fosse propriamente considerato come un mago, un esecutore di miracoli, per verit

Il logos Cristo poteva trovare dei rivali nei numi simbolici del Neoplatonismo, ma il Cristo redentore vinceva tutto e tutti, e si trascinava dietro le anime, sitibonde di palingenesi morale, con una forza d’attrazione a cui nulla poteva resistere.

Ora, nulla più odioso di questo sistema cosmologico pel Neoplatonismo genuino, pel quale il mondo è ottimo, perfetto in ogni sua parte, rappresenta una fase di un processo evolutivo, in cui il bene e il male hanno un valore relativo ed hanno ognuno, la loro ragion d’essere, un processo al quale l’idea di redenzione non può che essere estranea, perchè l’idea del redimere implica la premessa di un errore e di una colpa che il Neoplatonismo non vuole vedere nel mondo e che a lui parrebbe irriverente al concetto di Dio.