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³¹⁰ Pag. 281. Io credo d’aver dimostrato, con la scorta dei documenti, che la persecuzione di Giuliano o non avvenne che nella fantasia degli scrittori che lo combattevano o si ridusse ad atti di difesa, non sempre, è vero, corretti e leali e, forse, talvolta, spinti all’eccesso dallo zelo intempestivo di qualche prefetto. Ma vi ha un atto di Giuliano, un atto autentico che ha sollevata la più ardente indignazione dei Cristiani contemporanei, e che, anche ora, è considerato da molti storici come la prova dell’intolleranza persecutrice dell’apostata imperiale. Quest’atto è la promulgazione della legge per la quale egli intendeva vietare ai maestri cristiani d’insegnare, nelle scuole pubbliche, lettere greche. L’immensa importanza che si è data a quest’atto, che, dopo tutto, non aveva che un carattere amministrativo, mostra come lievi dovessero essere le preoccupazioni per la supposta violenza del nuovo persecutore. Ma, in ogni modo, la mossa di Giuliano è sintomatica di un indirizzo di pensiero e di tendenze che, per la prima volta, si fa vivo nel mondo antico, ed è l’indirizzo che doveva poi metter capo alla censura letteraria. Gi

Luglio 1901. La sorte toccata all’imperatore Giuliano è davvero miseranda. Nessuna figura, nella decadenza dell’impero, più originale, più interessante, più attraente della sua. Ma la tradizione ecclesiastica gli è stata terribilmente nemica; gli ha impresso il marchio dell’apostata e, con questa qualifica, lo ha condannato all’abbominio ed all’oscurit

Interessanti, per la storia delle imprese militari di Giuliano, sono le recenti ricerche del Kock intorno alla campagna di Gallia ed ai rapporti fra Giuliano e Costanzo⁷; ed istruttivo per la vasta conoscenza delle fonti è il lavoro del Vollert intorno alle opinioni di Giuliano⁸. Elegante, rapido, abbellito da una facile dottrina è il capitolo su Giuliano nell’opera di Gaston Boissier⁹. Ma, fra le cose moderne, i due scritti migliori intorno a Giuliano, sono, a parer mio, l’articolo dell’Harnack, in cui il grande erudito, con mano maestra, traccia il profilo dell’apostata imperiale, ed indica l’indirizzo generale del suo pensiero¹⁰ e il libro del Rode sulla reazione di Giuliano contro la Chiesa cristiana¹¹. Quest’ultimo, che è un opuscolo di poco più di cento pagine, è un vero capolavoro pel rigore della ricerca, per la logica serrata della dimostrazione, per la precisione, direi quasi, matematica del ragionamento.

Ma vediamo meglio cosa fosse, nella sua essenza, questa filosofia neoplatonica che fu il vitale nutrimento dell’apostata imperiale.