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Ben si dice che amor fa diventar gli uomini pazzi; poiché Gerasto mio marito, da che è intrato in questo farnetico d'amore, è uscito di gangheri, che non so come i fanciulli non gli tirino i sassi dietro. SANTINA....Va attillato su la vita, profumato. Giunto a casa toglie lo leuto, canta, suona, sospira.

Se non vuoi aver cura a te medesmo, abbi almanco rispetto a noi; che piú t'amiamo e piú nel cuore abbiam le tuoi passion, gli affanni e pene che piú ci affliggon che le nostre istesse. Prendi questo leuto; e, per uscire di tanto duolo, fa' che suoni e canti qualche canzone allegra. CRISAULO. Altro non posso cantar se non di quel che dentro il cuore mi muoverá. FILENO. !

Ildebrandino così la salutò: Valenti, udite: la figliuola mia sa assai bene di leuto e canta di Carlomagno e dei paladini: operate in modo che il suo strumento abbia una corda anche per voi; e la sua bocca una voce per le vostre imprese. Amabilissima figlia, abbiateci grazia!

Io vidi un, fatto a guisa di lëuto, pur ch’elli avesse avuta l’anguinaia tronca da l’altro che l’uomo ha forcuto. La grave idropesì, che dispaia le membra con l’omor che mal converte, che ’l viso non risponde a la ventraia, faceva lui tener le labbra aperte come l’etico fa, che per la sete l’un verso ’l mento e l’altro in rinverte.

Io vidi un, fatto a guisa di leuto, pur ch'elli avesse avuta l'anguinaia tronca da l'altro che l'uomo ha forcuto. La grave idropesi`, che si` dispaia le membra con l'omor che mal converte, che 'l viso non risponde a la ventraia, facea lui tener le labbra aperte come l'etico fa, che per la sete l'un verso 'l mento e l'altro in su` rinverte.

Io vidi un, fatto a guisa di leuto, pur ch'elli avesse avuta l'anguinaia tronca da l'altro che l'uomo ha forcuto. La grave idropesi`, che si` dispaia le membra con l'omor che mal converte, che 'l viso non risponde a la ventraia, facea lui tener le labbra aperte come l'etico fa, che per la sete l'un verso 'l mento e l'altro in su` rinverte.

Ildebrandino così la salutò: Valenti, udite: la figliuola mia sa assai bene di leuto e canta di Carlomagno e dei paladini: operate in modo che il suo strumento abbia una corda anche per voi, e la sua bocca una voce per le vostre imprese. Amabilissima figlia, abbiateci grazia!

Io vidi un, fatto a guisa di lëuto, pur ch’elli avesse avuta l’anguinaia tronca da l’altro che l’uomo ha forcuto. La grave idropesì, che dispaia le membra con l’omor che mal converte, che ’l viso non risponde a la ventraia, faceva lui tener le labbra aperte come l’etico fa, che per la sete l’un verso ’l mento e l’altro in rinverte.

Allo improvviso mi parve che le fibre e le vene del mio cervello, comunque finissime, venissero distese sopra un leuto che il Presidente presentava ridendo alla statua di bronzo di Cosimo I nella piazza del Granduca, e la statua atteggiata la destra in roncigli di bronzo strappare acerbissimamente queste mie povere fibre; piansi di angoscia, e rilevando disperato la faccia tornai a guardare il Presidente.