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Ma lo scrutò; nel suo volto si leggeva ben altro che la perfidia, o qualsiasi sentimento insidioso. Andate! andate! e richiudeva ermeticamente, dietro al prigioniero, il pertugio. Quasi subito udì un rumore di passi nel corridoio. La prigione fu aperta. Entrò il soprintendente. Gli si leggea nell'aspetto una grande, sincera costernazione. Roberto gli mosse incontro.

Si leggea nel lunario da Bassano sull'anno in generale un gran sermone, minacciarne vendetta e storpio e guerra: nessun gli dava retta per la terra.

Infine non istá mai cheta un'ora, fuor che quando i romanzi suoi novelli legge con attenzione ed assapora, ch'era associata alla stampa di quelli; tal che sempre il cervello piú svapora. Que' fatti che leggea le parean belli, ed era partigiana imbestialita della nuova dottrina fuor uscita.

Della disposizione il resto ometto, ché basta il dir del testamento quanto vi fa veder che Gano è morto santo. Il Maganzese mille tradimenti aveva fatti e usate sodomie, mandate in chiasso e in preda a' malviventi le stuprate donzelle e per le vie, ed infamati avea mille innocenti, e fatti usurpi e truffe e ruberie, verbo si leggea nel testamento di rifar danni o di risarcimento.

Datemi ber, l'anima nostra viva. Si mangiava e scuffiava e si bevea con una divozion contemplativa. Filinor dissoluto i cor leggea, e s'adattava al caso ed istupiva; ma gli occhi ha chini e sta rattenuto, che piú santo degli altri fu creduto. Baldovino era un fanciullaccio rotto, ma seguiva il costume di soppiatto, ché in casa a Gan bisognava esser dotto e far le iniquitá chete per patto.

Al fin rinchiuso entro reale argento L'aspra donzella il si vagheggia; e gode, Che 'l nobil teschio condennato e spento Sia di sue danze testimonio e lode, Ma pur ne gli occhi si leggea tormento Chiuso nel petto al dispietato Erode; de la vita e del gran santo estinto L'ammirabile tempio era dipinto.

Stanza 89. Si leggea nel lunario da Bassano... Altro anacronismo dell'arbitrio dell'autore della Marfisa. Moltissimi lunari degli anni successivi, che si vendono in Venezia, giungono dalle stamperie di Bassano o di Trevigi. Stanza 114. Non eran di Parigi i bei talenti... Sotto il nome di Parigi e di Francia s'interpreti sempre Venezia allegoricamente. Stanza 116.