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Oh bella! ripetè l'impresario; e sedette, e si tolse di tasca il portasigarette. Dunque continuò Nancy, tremando un poco, vi pregherò di pagare i concerti che si sono dati finora; e... e poi... ci lascerete andare. L'impresario diede in una grande risata. Le sue spalle sobbalzavano per l'ilarit

Ah, bellissima, proprio! disse, smettendo di ridere per accendere la sigaretta, e continuando dopo che l'ebbe accesa. Dunque vi devo pagare, eh? E quanto dovrei pagare, di grazia? Nancy rispose timida: Ma non so... quello che ci viene... Ah ! quello che vi viene. Benissimo, benissimo. E l'impresario cessò d'un tratto di ridere e guardò l'orologio. Adesso fate presto. E' ora. Hop, hop!

Per supplire a questo celebre artista, l'impresario dovette ricorrere al buffo Pacini, il quale, assumendo di prodursi entro tre giorni colla parte destinata al De-Grecis, mise a patto che il proprio figlio venisse scritturato per scrivere un'opera alla Scala in quella stagione.

Invece, mandò a chiamare l'impresario e gliene disse tante da stordirlo, strapazzandolo come un cane, protestando che nel suo camerino volea essere padrona di ricevere chi le accomodava; gridando che quelle scenate succedevano solamente in provincia e che, alla fin dei fini, il Vharè era il suo amante ed era padrone, padronissimo di andare da lei quando e quanto voleva.

Lo Schreiber era l'impresario per l'America, e Andreina, che aveva firmata una scrittura per due anni gli aveva scritto domandandogli un'anticipazione di quindicimila lire sul suo contratto. Ella continuava a dire a Giacomo di non aver ancora ricevuto riscontro alla sua lettera; ma ciò non era punto vero. Lo Schreiber le aveva risposto subito, e le aveva risposto un bel no.

Ma Anne-Marie dorme, disse Nancy. Svegliatela, disse l'impresario. Nancy si sentì impallidire. Movetevi dunque, disse l'impresario. Non morir

|La Signora|. E poiché mio marito l'avrá riletto, spero che vorrá disdirsi d'una cosa detta da lui solo per sbaglio di memoria, del quale per altro fo io le scuse al signor Grisostomo. |Grisostomo|. Ella, madama, è troppo gentile con me. Gliene rendo grazie. |Grisostomo|. Il dramma è preceduto da un prologo brevissimo in forma di dialogo tra l'impresario del teatro ed un'attrice.

Quando l'impresario potè riaversi dallo stupore di questo inatteso attacco, prese per il colletto Bemolle, lo alzò, e vivamente lo fece sedere per terra. Quindi prese cappello e bastone, e se ne andò. ... E' partito? chiese Bemolle rizzandosi a sedere, con le guancie che parevano di carta e un occhio arrossato. , è partito! disse Nancy. Oh, povero Bemolle! Vi ha fatto male? Bemolle non si alzò.

L'impresario, vedendo che io poco pensava a dar compimento all'impegno assunto, dopo avermi più volte ammonito, espose alla Direzione degli spettacoli quanto accadeva; la quale, non perdendo tempo, inviò rapporto al direttore di polizia signor conte Torresani, che, fattomi chiamare con tutta gentilezza, mi fece intendere che se entro il termine di otto giorni non avessi ultimato lo spartito, Santa Margherita mi aspettava! . Capii benissimo qual vento spirava, per cui pensai di non dare occasione di porre in pratica la garbatissima offerta» .

Infatti la domenica della prima il teatro riboccava di gente e l'impresario gongolava di gioia: Gaetano, con una febbrile attivit