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La vedo così uggioso! Che ha? S'annoia, non è vero? Sorrisi malinconicamente. E mentre, voltandomi, cercavo sul divanetto ov'ero seduto, il mio bambù e l'ultimo fascicolo della Rivista Clinica sulla quale il di Bartolo s'era adagiato, l'ercole, frugando nel taschino del suo panciotto, borbottò: S'intende: questo non è paese per gente che vive. Denari in giro niente: divertimenti niente.

Il di Bartolo si volse, con l'indice puntato sulla Gazzetta al passo che leggeva. Mahmud? L'orso bianco disse l'ercole, grave. Difatti io dissi avrete le vostre spese... Spese? Altro! E poi gli incerti, caro lei. Se sapesse!

Eppure, no; le sono così ben congegnate in forma di labirinto, con anditi, viottole, andirivieni, usci, usciolini, toppe, catenacci ed altri simiglianti gingilli, che perfino l'Ercole Farnese perderebbe la pazienza nei primi, e nei secondi poi si sgretolerebbe le dita. Finalmente i due visitatori partirono.

Io resto ancora un poco e accompagno Bazza. Ma lei proprio vuole andar via? Ho sonno risposi Arrivederla. Signori! salutò l'ercole, che pure s'era levato e si sberrettava. Fuori, rialzando il bavero della sua giacchetta e tossendo a piccoli colpetti secchi, egli mi si mise allato e prese con me pel Corso scuro e deserto.

Nora tornò nel viale, e passando dinanzi alla selvetta e intravedendo l'Ercole tra il folto dei rami, lo indicò a Pietro, stringendogli, pungendogli il braccio con un pizzico acuto delle unghie: Di'?... Quel signore?... Parler

Ha un cerino? chiese l'ercole, che aveva vuotato nel cavo della mano il fornellino della pipetta e ora la ricaricava, lentamente. Ne prese un fascetto dalla scatola che gli porgevo e se li mise in saccoccia. Scusi se mi permetto... Ma qui a Giffuni non c'è un solo cortile che abbia uno straccio di lume. L'altra notte per poco non mi sono spaccato il capo a un muro... Ma lei che ha, dottore?

Un rhum! chiese l'ercole, dopo un po', lanciando al soffitto la prima boccata di fumo denso e puzzolente Almeno soggiunse, e si trasse davanti il bicchierino qui c'è calduccio, ci si sta bene. Hanno visto fuori? Mezzo palmo di neve e nemmeno un cane per la via. La neve in Ottobre? Ma dico, dove siamo? In Russia? Cattiva stagione disse il di Bartolo, per dir qualcosa.

La naturale emozione che anche mi penetrava mi tenne desto sotto le coltri per un bel po'. Che cosa dunque era accaduto nella baracca dell'ercole? Al mattino lo seppi. La Rosina se ne era scappata via col pagliaccio, e quel Rigo, il gobbetto, le aveva tenuto mano. E l'ercole aveva accoltellato il gobbetto. Cominciò Giffuni a parermi detestabile, a un tratto.

Vedevo mover daccapo alla volta del letto dell'ercole il professore e i suoi scolari. La rivedrò ancora? E l'ercole mi strinse la mano, aspettando che glie lo promettessi. Certo. Tornerò. Lei è buono... Ha visto che cosa è la vita?... E la mia, signore?... Che calvario!... L'ingratitudine... Bamboccetta... Balbettava ancora parole che io non compresi.

Il professore gli s'era avvicinato: gli scolari circondavano il letto. Mi trassi da parte. L'ercole, come preoccupato, si guardava attorno, guardava i giovani che fra tanto gli scoprivano il petto un'altra volta. La lezione pratica principiava.