United States or Montserrat ? Vote for the TOP Country of the Week !


Ecco ancora Prévost-Paradol che vocifera, e chiama l'azione di Henri un rôle sans issue, ma appunto perché è un rôle sans issue, fuorché l'issue della finestra e della fuga, o l'issue dell'infamia, l'azione è grande e drammatica. Prévost-Paradol avrebbe preferito il duello fin dal terzo atto, e che vantaggio avrebbe avuto la commedia dal duello?

Henri Morisson, che in fine de' conti è il personaggio che condensa in tutto il dramma, dev'essere meditato scrupolosamente dalla critica. Meditiamolo.

Il padre Morisson avrebbe, sconfessando la menzogna del figlio, immolata la vita di Henri a una apparente infamia di alcune ore, avrebbe da vigliacco, da plebeo, compromessa terribilmente la Baronessa. Tutto è combinato nell'atto terzo dei Bons villageois con profonda sapienza, e la critica non può assalirlo che combattendo in cattiva guerra e con cattive armi.

Il paese motteggiava e beffava, quando i suoi re sanavano un'altra volta i gozzi, quando erano cavati fuori a spettacolo l'orifiamma e l'olio di san Clodoveo, e i paggetti, e i vecchi moschettieri canuti, e tutta la rinchiusa e muffita cianfruscaglia del ripostiglio dinastico; quando il vive Henri IV! e la charmante Gabrielle erano rappresentati davanti a un popolo, che aveva tuttora negli orecchi le note inebbrianti della marsigliese.

Questa è la storia quotidiana di tutti i primi amori, che oggi non sono certo i più puri, e la colpa non è di Sardou. Ma dopo i primi amori vengono i secondi, e allora si sceglie Geneviève, che si sposa al quinto atto. Che questo Henri sia un tipo vero, nessuno certo potr

Henri si sarebbe lasciato uccidere dal Barone, o s'anche si fosse difeso, il Barone, vecchio militare, e vecchio geloso, e vecchio gentiluomo, avrebbe ucciso senza dubbio Henri. La colpa immaginaria della Baronessa si sarebbe confermata e aggravata col duello e tutte le apparenze avrebbero gridato la sua accusa.

Monitore Zoologico italiano, anno XXIII, n. 9-10. Pazzia d'imperatore o aberrazione nazionale? Rivista di Patologia nervosa e mentale, anno XX, fasc. 7. HENRI FABRE, id., fasc. 12. Cfr. fasc. 10, e anno XXI, fasc. 1-2. Nella medesima rivista si è finito di pubblicare in questi giorni un altro suo lavoro importantissimo: La psichiatria tedesca nella storia e nell'attualit

³⁵⁸ Notizie più o meno conosciute del Cagliostro han fornite: Cantù, Italiani Illustri, v. II, pp. 1-29, che pure cita (p. 29) alcune pubblicazioni in proposito; Henri d’Almeras, Cagliostro (Paris, Société d’Imprimerie 1903); L. Tommasi, Il Conte Cagliostro a Trento, in Tridentium, IV, 8; F. Pasini, Ancora del Cagliostro nel Trentino, 1788-89, in Tridentum, V, 1, 1902.

Henri Morisson è l'antagonista del soggetto di Sardou, è il parigino, è l'uomo della capitale, è il personaggio che rappresenta l'antica legge dei contrarii e dei contrasti, legge che nacque col dramma primitivo e che vivr

Dunque se Geneviève est un contre-temps, Henri non è certamente entrato nel parco e nel castello per Geneviève, e la miglior prova è che appena egli l'ha scorta, s'è mosso per andarsene. Ma Geneviève lo vede e lo chiama. Henri bisogna che s'arresti. Di poi nasce la catastrofe logicissima. Come può dire Henri al Barone: "sono venuto qui per Geneviève", se realmente è venuto per la moglie del Barone? La presenza di Henri nel castello in quella notte è colpevole e, diciamolo pure, è pazza, è sconsigliata: bisogna espiarla. Il mezzo termine di Geneviève sarebbe alla coscienza di Henri una infamia maggiore, un rimorso maggiore, e poi l