United States or Paraguay ? Vote for the TOP Country of the Week !


Appena fu scesa, il signor Harris le si avvicinò e volle che camminasse. Non posso, disse Frida. Un momento solo, devi uscire e mostrare che sei viva; così dicendo la strappò dalle mani di Tom e la spinse in mezzo al circo, dove la piccina fu salutata da un applauso. Tom li raggiunse con un salto, riprese la sorella fra le braccia, e la condusse via mandando ad Harris un'occhiata feroce.

La bimba pesava poco, ed era molto utile nelle piramidi umane dove il suo posto doveva esser sempre su in cima; tremava come una foglia dalla paura, quando la signora Harris faceva gli esercizii sul cavallo e la tenea ritta in piedi sulle spalle mentre il cavallo galoppava colla massima celerit

Un giorno lesse nei giornali che gli Harris offrivano un premio a chi scoprisse il luogo dove dovevano esser nascosti due ginnasti della compagnia, che erano fuggiti rubando degli attrezzi di propriet

Quando questi ginnasti, i quali erano marito e moglie, videro Frida, dissero: Quanto è leggera! Pare una palla, che bei giuochi si potrebbero fare con questa bimba! Prendetela, dissero gli Harris, e fatela lavorare, con noi non fa quasi nulla. Essi furono contenti, e un giorno la condussero su, in alto, dove c'erano i trapezii; la bimba piangeva, ma la fecero tacere a furia di busse.

Tom e Frida erano fratello e sorella, e non sapevano in qual modo si fossero trovati a far parte del circo equestre diretto dai signori Harris, perchè li chiamassero con quei nomi esotici, essi che erano nati sotto il bel cielo d'Italia. Tom era maggiore di Frida di quattro anni, e aveva soltanto un vago ricordo della sua infanzia.

Tom la prese in braccio, e così fece ancora qualche chilometro, tanto per mettere maggior distanza fra e gli Harris. L'aria della notte e la lunga strada aveva aguzzato il loro appetito e non avevano un soldo in tasca per comprarsi del pane.

Egli proponeva di far doppio lavoro, anzi di fare le parti di Frida, purchè la lasciassero in pace; ma la signora Harris diceva che nessuno della compagnia doveva mangiare il pane a tradimento, e se Frida non era buona di lavorare da sola, doveva rassegnarsi a fare gli esercizii assieme cogli altri.

Il primo pensiero di Tom fu d'imbarcarsi sopra uno di quei bastimenti e andare in un paese lontano, dove gli Harris non l'avrebbero potuto raggiungere.

Scendendo, per via Nazionale, Julian Sorel andava alla morte. Non trascinava più a stento le sue gambe stanche, ma non correva neppure; non si fermava più, a certe vetrine, ma gli occhi che fissava sui viandanti, avevano la stessa dolente espressione di chi non vede; non trasaliva più, quando squillava la cornetta del tram, ma il pallore del suo volto era diventato livido. L'uomo agonizzante aveva ricevuto la estrema ferita: ma gli era anche stata indicata una via ed egli vi andava, senz'affrettarsi, ma fatalmente, alla luce azzurrina e glaciale di due occhi divini che lo conducevano, al suono funebre di una cristallina voce muliebre che lo accompagnava, alla carezza di due mani sottili sulle tempie e nei capelli, all'ultimo bacio dalle labbra parlanti, ultimo bacio e ultime parole, penetrate nel cervello, nell'anima, nel cuore, in tutto l'essere. Adesso, camminando, Julian Sorel pensava soltanto in quale punto del gran Tevere egli si dovesse andare a buttare: Gwendaline Harris non glielo aveva detto. Non a Ripetta, poichè il ponte è troppo frequentato di giorno e vi sono le imbarcazioni dei canottieri e il suicidio vi fa fiasco quasi sempre: non all'Albero Bello, perchè un posto prediletto alla morte e vi è una barca di salvataggio; non a Ripa, perchè vi sono troppe tartane cariche di vino di Sicilia; dove, dunque? Si rammentò una sera di agosto, in cui, di passaggio per Roma con Gwendaline Harris, venendo da Vienna e andando a Sorrento, erano andati a Ponte Molle, borghesemente, come tutti coloro che sono costretti a restare in Roma nell'estate: e avevan passeggiato, su e giù, lungo il fiume, verso i vasti prati di Tor di Quinto, verso la ombrosa via Angelica: Gwendaline era vestita di molle seta bianca, come sempre di bianco, e aveva un gran mantello leggiero di lana bianca: , , egli sarebbe morto a Ponte Molle, verso Tor di Quinto o per la riva di via Angelica, era ancora lei che gli suggeriva questa idea. Era a piazza Venezia, quando si decise. E prese per il Corso, sulla diritta. Qualcuno lo salutò, egli non riconobbe chi fosse e passò innanzi: varii lo fermarono, eran creditori di piccole, di grandi somme e la domanda variava, ora brutale, ora piagnolosa, ma insistente, ma implacabile, lo avean saputo ricco e gli avean fatto credito, e credevan che avesse denaro ancora, credean che si negasse per mala volont

Tom si sentì i brividi al leggere quelle parole, e come gli facessero una colpa d'aver portato con gli attrezzi ch'egli adoperava sempre, e che avea pagati cento volte col suo lavoro; e lo colse tanta paura d'essere preso, che da quel momento pensò di andare lontano, lontano, dove non sentisse mai più parlare degli Harris, che gli avevano fatto tanto male.