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Vedrassi la lussuria e 'l viver molle di quel di Spagna e di quel di Boemme, che mai valor non conobbe ne' volle. Vedrassi al Ciotto di Ierusalemme segnata con un i la sua bontate, quando 'l contrario segnera` un emme. Vedrassi l'avarizia e la viltate di quei che guarda l'isola del foco, ove Anchise fini` la lunga etate;

Fra tai vaghezze in essercizj duri Gli anni afforzava de l'inferma etate, Quando il grande Ottoman trombe e tamburi Fe' passeggiar per le provincie armate; Quì reggendo ei, come ciascun procuri Terger le spade e le saette alate, E gli scudi indorar, fra tante squadre Armarsi volle, e seguitare il padre.

Vedrassi la lussuria e 'l viver molle di quel di Spagna e di quel di Boemme, che mai valor non conobbe ne' volle. Vedrassi al Ciotto di Ierusalemme segnata con un i la sua bontate, quando 'l contrario segnera` un emme. Vedrassi l'avarizia e la viltate di quei che guarda l'isola del foco, ove Anchise fini` la lunga etate;

Per tal modo se stessa ella consiglia Passar nascosta la fiorita etate; Ma s'alcun la mirò, che meraviglia In raccontar di lei l'alma beltate! Di quì mossa la Fama un volo piglia E narra l'eccellenze altrui celate, E tanto de la donna i pregi spande, Che varco le s'aperse a venir grande.

Or manda me, ch'a nome suo t'onori, Onde la speme tua rimanga certa Che de' reali altissimi favori Per me ti faccia non bugiarda offerta. Felice te, che 'n sublimi amori Trovi la via senza cercarla aperta, E grazie godi, che per nulla etate S'affidò disïare altra beltate.

Dono i miei giorni a queste squadre armate; E perchè l'Asia nostra alma s'onori; E perchè sian di te l'ore beate Godendo i regni, e d'Ottoman gli amori, Le rimembranze, che ciascuna etate Per chiara fama ascolter

Il rimirar que' resti e quella polve Che a noi tramanda la lontana etate, Ci dice come Dio sempre dissolve Tutte le cose sulla terra nate; Ci sublima lo spirto, ci disvolve Dai vincoli di nostra vanitate: Per la scala de' secoli il pensiero Alza sull'orme dell'eterno Vero.

Colei ch'io canto, nacque in su le sponde del chiaro fiume che d'eterni allori ben mille volte ornò le verdi chiome; visse in tenera etate presso a l'onde del più bel fonte che Toscana onori: la sua stirpe è Aragon: Tullia il suo nome. Dello stesso Donna che sete in terra il primo oggetto a l'anime amorose e ai gentil cori, e i cui gloriosi e alteri onori sono al mio stile altissimo soggetto;

23 Donne, io conchiudo in somma, ch'ogni etate molte ha di voi degne d'istoria avute; ma per invidia di scrittori state non sete dopo morte conosciute: il che più non sar

Ne l'aspetto di lui splende beltate, Ed era il viver suo lunge non molto Da' dieci lustri; e pur la lunga etate Con poche rughe gli solcava il volto. Ora a i Baron, che ne le sedi aurate Riposavano a mensa, ei fu rivolto; E chino ambe le man sul sen si pose; E 'n questi detti i suoi pensieri espose: XLII