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6 Cento a cavallo, e gli son tutti intorno: Zerbin commanda e grida che sia preso. L'infelice s'aggira com'un torno, e quanto può si tien da lor difeso, or dietro quercia, or olmo, or faggio, or orno, si discosta mai dal caro peso. L'ha riposato al fin su l'erba, quando regger nol puote, e gli va intorno errando: 7 come orsa, che l'alpestre cacciatore ne la pietrosa tana assalita abbia, sta sopra i figli con incerto core, e freme in suono di piet

Vi eresse una stupenda cappella, o piuttosto una chiesa gotica, di gran lunga superiore, per ampiezza e per bellezza architettonica, alla cappella Sistina del Vaticano. La ornò, come del pari varie stanze del castello, di buone pitture a fresco, per opera di maestri chiamati d'Italia.

Non odi L'aura del generoso inno, che, schivo Di tanti ingrati, osa innalzar tue lodi? Leva dal tuo recente Sepolcro il capo, e guarda ove ancor vivo. Più del ricordo, è dei tuoi prodi il sangue. Qui pugnâr, qui morîr, qui di fulgente Serto ornò Italia il crine, Qui le genti latine Si unîr d'un patto in su'l nemico esangue. Mira!

La schiatta, onde chiarissimo discende È Colloreto, e non tosto crebbe In gioventù, che per le balze orrende Orrende belve a sgomentare egli ebbe; Ma giunto al colmo, ove l'etate ascende, La finta guerra al fiero spirto increbbe, E dando pace a' boschi alpestri ed alti Ornò sue glorie di veraci assalti.

Dello stesso Vaghe sorelle, che di treccie bionde ornò natura e di fattezze conte; poi la piet

GABRIELLO CHIABRERA nacque in Savona il 18 giugno del 1552; e nacque quindici giorni ed alcune ore dopo la morte di Gabriello suo padre. La famiglia de' Chiabrera, che veramente chiamavasi de' Zabrera, e latinamente de Zabreriis, sembra d'origine spagnuola; e il primo a piantarla tra noi fu probabilmente uno di que' militi spagnuoli che vennero in Italia nel 1271 con Guglielmo marchese di Monferrato, il quale aveva tolto in isposa Beatrice figliuola di Alfonso Re di Castiglia. E oggidì sono tuttavia parecchi altri cognomi nel Monferrato e nel Piemonte che si palesano d'origine spagnuola. Ma qual che fosse l'antica stirpe de' Zabrera, questo è certo che un Gabriele, de Zabreriis fece un sepolcro a se ed a' suoi l'anno 1493 nella chiesa di S. Giacomo vicin di Savona, e ne ornò la cappella con una tavola di pittore in quell'et

Una serie di piccolissime cappelle conduce nell'interno e forma un corto e angusto passaggio che si può paragonare alla navata traversale d'una chiesa. Anche qui tutte le pareti sono coperte di quadri, che sono stati, però, di recente restaurati in modo vergognoso, con colori stridenti ed eccessivi. Sono quadrucci isolati, o piccole composizioni: vi si vede, Benedetto che cena con la sorella, la morte di due santi e quella di Placido e di Mauro. Si trova anche lassù un antico sarcofago di bambino, circondato da graziosi bassorilievi che raffigurano degli uccelli ed è innalzato sopra una piccola colonna per servire da vaschetta. Una scala conduce nella chiesa inferiore o media, particolarmente memorabile; anche qui tutte le pareti erano coperte di pitture, ed alcune iscrizioni ci hanno conservato il tempo e il nome dell'artista. Vi si legge in caratteri gotici: «Magister Conxolus pinxit hoc opus»; altrove: «Stamatico Greco pictor perfecit A. D. MCCCCLXXXX». Consolo fu pittore della fine del xiii secolo, prima dunque di Cimabue, e prima che la pittura italiana si liberasse dai caratteri tipici dello stile bizantino. Forse egli è lo stesso artista che ornò di pitture murali il vestibolo di S. Lorenzo fuori le mura a Roma, sotto Onorio III, ambedue questi lavori essendo di quel tempo e della stessa scuola. I dipinti di Consolo e di lui sono la maggior parte degli affreschi del chiostro conservano ancora la maniera greca, ma certo non in tutta la sua violenta e cruda magrezza. Si trovano fra di essi sorprendenti figure di nobili forme, e con una semplicit

Tutto il giorno la bella creatura rise, mostrando lo splendor dei denti: carezzò bimbi, ornò la sua cintura di fiori, gorgheggiò con lieti accenti. Nulla in essa turbò l’agile e pura grazia del gesto e dei lineamenti tan

Colei ch'io canto, nacque in su le sponde del chiaro fiume che d'eterni allori ben mille volte ornò le verdi chiome; visse in tenera etate presso a l'onde del più bel fonte che Toscana onori: la sua stirpe è Aragon: Tullia il suo nome. Dello stesso Donna che sete in terra il primo oggetto a l'anime amorose e ai gentil cori, e i cui gloriosi e alteri onori sono al mio stile altissimo soggetto;

Le furono portate; se ne ornò le spalle e la testa, dipoi scese dal letto, si compose con bel decoro sopra un sedile, si pose i figli a destra e a sinistra; quindi parlava a Corrado: «Vedete, Cancelliere, quello che a noi rimane sappiamo, morire da Regina; se noi fossimo Cavaliere, non avremmo dimandato a persona quello che dovremmo operare