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Le vene turgide, pulsanti delle tempie, il viso rosso, gonfio, le labbra violacee, tremanti, il respiro affannoso, corto, esprimevano lo sforzo di una parola che egli voleva dire, ma che non gli riusciva dire, che rimaneva soffocata, strozzata in un rantolo....

La seguivano ad ogni passo, trotterellando, facevano tutto sotto la sua direzione e i suoi ordini, in casa, nella canonica, in cucina, nell'orto. Evelina era piena di garbo, Evelina era piena di testa, Evelina era piena de cuor! Tutto questo, le due vecchiette lo pensavano, lo esprimevano col viso, cogli occhi, coi gesti.... non colle parole perchè non parlavano più.

Ma la soave figura di quel quadro era appena malinconica: le sue guance rotonde, la sua piccola bocca, la sua fronte liscia non esprimevano la sovrumana tragedia della sua vita; solo gli occhi appannati lasciavano indovinare come un pianto di rugiada. Poi tutto fu inutile, Bice non potè pregare.

La cantilena con cui, facendo il ritornello, si esprimevano quegli ultimi due versi, era di tal natura che, mettendo i brividi nel sangue, facea rizzare i capegli in sulla fronte. Il Palavicino non potè sopportarla ... le sue lagrime si arrestarono; due dolori si fusero in uno, salutò grave il vecchio servo, che lo guardava stupefatto ... ed uscì.

La lettura di questa lettera strappò alla signora Federica una serie di esclamazioni che esprimevano la sorpresa, lo sdegno, il dolore. Giunta alla fine, non seppe più tenersi, e, rossa in viso dalla collera, lacerò il foglio, protestando che non avrebbe certo acconsentito a portare un simil messaggio.

I bambini stavano a sentire esterrefatti quelle narrazioni che parevano una fola, e tratto tratto scambiavano tra loro degli sguardi che esprimevano una grande ammirazione per quello zio splendido e giocondo.

Passa via, e gli diede un calcio. Il povero cane prese il calcio in una spalla e guaì dolorosamente: ma sempre guardando Julian Sorel, lo seguì ancora. Quello si fermò, turbato assai. Perchè lo seguiva, quel cane, così ostinatamente, anche dopo essere stato battuto? Perchè lo guardava con quegli occhi che parevano umani, tanto esprimevano la piet

Era una donna alta e scarna, dal cui viso smunto traspariva una bellezza guasta ancor più dai patimenti che dagli anni; gli occhi esprimevano quella mestizia dolce e affettuosa, che indica come l'anima sia rassegnata, ma non abituata al dolore.

Si sparpagliavano invece nel teatro, dove facevano notare agli abbonati che la diva era giù di voce e non mettevano più come prima tutte le mani, con mirabile accordo, sul fuoco, assicurando che il conte Pier Luigi da Castiglione non le aveva nemmeno toccato un dito. Invece si lasciavano fuggire certi mah!... certi uhm!... certi sorrisi maliziosi, che esprimevano tutto il contrario.

Mi batteva il cuore forte; gli atti di Nina esprimevano una disgrazia. Che era dunque avvenuto nella mia assenza? Di nuovo carezze di baci e di parole, e cento interrogazioni paurose e finalmente un altro singhiozzo più forte: «È morta! Chi? Concetta, la povera Concetta!