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Somiglianti parole mettonsi in bocca agli ambasciadori. Carlo risponde loro a voce: maravigliarsi della non provocata offesa del re d'Aragona; a appartenere il reame per concession della Chiesa; Pietro usurpane il titolo per false ragioni; ma troppo ei si affida in e in sua gente, se viene in arme contro a noi. Mostreremgli adesso com'ei s'è gittato a impresa da stolto.

E molte volte sono seguite funeste guerre fra' principi per questa sola cagione, come quella di Pietro re d'Aragona contro il re di Maiorica, di cui fa menzione nel suo trattato De republica il Bodino.

Sul grande Alfonso, non è vero? Lei levò la mano con un altro pizzico di pesce, solenne. Sul grande Alfonso d'Aragona! E mancò al giuramento. L'aspettai tutto il giorno, e in quello seguente mi rimisi a rintracciarla. Per fortuna ella m'aveva indicata la casa ove pernottava da un anno, dalla morte di Mastia. Se mai, mandate a chiamarmi , sotto l'arco, accanto al teatro del Fondo.

Di questa dipintura e de' versi che vi sono scritti, fece una descrizione sul cominciamento del secol passato il chiarissimo canonico Mongitore; la quale si legge tra i suoi Mss. nella Biblioteca di Palermo, e io la pubblico al docum. Con tutto ciò ho dubbi validissimi intorno la coronazione di Pietro d'Aragona.

Ottorino Visconti, fratello della nostra Margherita (quel desso sulle cui avventure vi ha fatto piangere un amico mio) avea nel 1329 dall'imperatore Ludovico il Bavaro ottenuto in feudo Castelletto sul Ticino e le giurisdizioni del Novarese, dominj restati poi nei Visconti d'Aragona, discendenti da quella famiglia. Per gratitudine egli andò ad accompagnare quel sovrano a Pisa; e reduce di l

Ma coloro che avevano guidata così vittoriosamente la congiura di Castiglia non erano meno accorti del re d'Aragona. Burgos accolse la comitiva trionfale, che da Laredo era venuta alle sue nobili mura; ammirò il bellissimo re, che magnifico in sella cavalcava al fianco di Giovanna, seduta con molta eleganza su d'una bianca chinéa; applaudì, gridò l'amor suo con tutte le frasi più calde; gittò alla coppia gentile dei suoi sovrani le prime rose della stagione; ma non vide salire fino alla Calle Alta il regale cortéo. Parve cortesia profumata il volersi fermare al palazzo di citt

Rifecesi pace tra Venezia e il Visconti. Ma continuando i genovesi sudditi di lui la guerra lor propria per gli Angioini contra Alfonso d'Aragona, essi il presero in battaglia navale e il trasser prigione a Milano. Filippo Maria il rimandò libero, e Genova se ne sollevò e rivendicossi in libertá . Piccinino e Sforza guerreggiavano intanto in Toscana e negli Stati del papa.

Ferdinando il Cattolico è qui giudicato: non ci maravigliamo dunque che non lo amasse l'arcivescovo di Siviglia, e che, per effetto della troppa sua condiscendenza al re d'Aragona, tacciasse di debolezza il virtuoso arcivescovo di Toledo.

Questa prima ambasceria è rapportata dagli scrittori contemporanei in vario modo, ma tutti tornano a questo: che stando Carlo d'Angiò all'assedio di Messina, Pier d'Aragona, gi

Giovanni di Procida, per amor della patria e vendetta privata, si propone di toglier la Sicilia a Carlo d'Angiò; l'offre a Pietro re d'Aragona, che vantava su quella i dritti della moglie; cospira con Pietro, col papa, con l'imperatore di Costantinopoli, coi baroni siciliani: quando è in punto ogni cosa, i congiurati danno il segno; uccidono i Francesi; esaltan Pietro al trono di Sicilia.