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Amico mio, buon amico mio, perchè discutere? Perchè parlar di D'Annunzio o di Verga, di Eugenio de Castro di Edouard Rod? Ma quando un libro piace a lei nel suo bello studio arioso fra gli scaffali eguali ed eleganti e piace a me quaggiù nella mia villetta fiorita di rose e di lill

La cavalcata (giacchè tutta questa gente andava su muli e cavalli che richiamavano a quello dell’Apocalisse) sfilava verso il Palazzo vicereale. Al corpo di guardia, Don Girolamo rileggeva, e tosto, per la piccola piazza (Chiazzittedda), via di Porta di Castro e Ponticello, fino al Palazzo Pretorio. Terza lettura e terza ripresa di via, stavolta per l’abitazione del Tesoriere della Crociata, donde, dopo una quarta ed ultima lettura, alla Cattedrale ordinaria o provvisoria. Allora le tre autorit

E la bellezza dell'opera d'arte fa fin dimenticare quel po' che può esservi di molto spiacevole per un italiano. Quanti italiani sono, contro la loro patria e i loro compatriotti assai più ingiusti e più sgarbati di questo bravo gesuita spagnuolo! ¹ Eugenio de Castro, Belkiss regina di Saba, D'Axum e del Hymir, traduzione dal portoghese di Vittorio Pica, preceduta da un saggio critico.

Intanto sovr'esso si vedano CUSANI, St. di Milano, VII 84, DE CASTRO, op. cit., p. 10, HELFERT, op. cit., pag. 24.

Queste parole di Vittorio Pica scritte, a proposito di due quadri di Max Liebermann, in un accuratissimo studio intorno alla pittura europea nell'esposizione veneta dell'anno scorso, mi son tornate in mente leggendo il poema drammatico in prosa del giovane poeta portoghese Eugenio de Castro, da lui tradotto e pubblicato con una larga e spassionata introduzione che presenta l'ignoto autore al pubblico italiano.

Che n'ha fatto il De Castro della misteriosa figura della Regina di Saba?

Io non so chi sia il valoroso critico francese citato dal Pica che chiamando un pur chef-d'-oeuvre questa Belkiss del De Castro, non ha dato una bella prova d'intelligenza; e ammiro l'arguta riserbatezza con cui il Pica lo avverte di aver dimenticato una spirituale legge, un po' crudele forse ma non del tutto ingiusta, secondo la quale, prima di chiamar capolavoro un'opera d'arte, bisogna lasciar che il tempo vi deponga su la sua lucida p

Non ne ho il testo per le mani, e la trascrivo quale è stata recentemente tradotta da Vittorio Pica, nel suo studio premesso alla Belkiss, poema drammatico simbolista del giovane poeta portoghese Eugenio De Castro. Descrive l'istante in cui apparve al poeta l'Amata.

Domani il vecchio «D. Alfonzo Ruiz de Castro, Alcaide, seu Castellano delle pubbliche carceri del nuovo Edificio di questa Felice e Fedelissima Citt

La caduta del Regno italico, narrazione desunta da testimonianze contemporanee e da documenti inediti o poco noti per cura di GIOVANNI DE CASTRO, Milano, Treves, 1882; 16º, p. 366. È ricco, come tutti i libri del DE CASTRO sull'et