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Intanto che queste cose avvenivano nelle carceri dello Spielberg, i congiunti dei prigionieri riceveano, due volte all'anno, un polizzino sottoscritto dal governatore della fortezza contenente queste parole: «Il signor (e qui il nome del prigioniero) gode buona salute»; oppure: «è ammalato». I passi fatti da questi congiunti a pro dei prigionieri avevano un esito diverso a seconda dei casi. Agli uni si rispondea che S. M. non avrebbe indugiato gran fatto a perdonare ogni cosa; agli altri, per lo contrario, che S. M. era stata pur troppo misericordiosa per l'addietro, ed era ormai risoluta di non più usare clemenza. L'imperatore non si tenne dal venire a Milano nel 1825, ove fu assediato dalle suppliche delle famiglie involte nel lutto. Il padre di Gaetano Castillia, vecchio venerabile, e pur costante nella sua devozione inverso all'Austria, presentossi all'imperatore, il quale dissegli con affabilit

Nel 1825, stando io a Ripagrande a bordo d'un bastimento di mio padre, veniva a visitarci un padre francescano di Nizza, abitante del convento suddetto. Io non ricordo il nome del frate, ma dai concittadini nizzardi si sapeva benissimo, esser stato lo stesso, quando era laico, una cima di dissoluto e di birbante. Tridenti, o con più denti ed un'asta.

⁴¹⁶ Brydone, op. cit., lett. ⁴¹⁷ Justus Tommasini, Briefe aus Sizilien, p. 32. Berlin, Nicolai. 1825. Fortunatamente per noi lo stato morboso che in mezzo alla derisione del popolo ed all’aperto disprezzo delle persone sane, compiè il suo periodo, cessò del tutto. I cicisbei del settecento sono anche per la Sicilia semplici ricordi storici, anzi reminiscenze archeologiche. Capitolo XX.

Nel 1814 fu a Vienna a procacciare il mantenimento dell'unione della Valtellina alla Lombardia, e riuscí gradito all'Austria da esser fatto nel 1818 vicepresidente dell'I. R. governo della Lombardia, nel 1825 I. R. consigliere intimo attuale e presidente della Commissione centrale di pubblica beneficenza. Collocato a riposo nel 1826, morí nel 1837.

A giudicarne dal poco tempo che il Mastai cinse la spada si ha da credere, che in onta al suo panegirista anch'egli si reputasse legno da cavarne po' poi un Giulio Cesare o un'Alessandro Magno; però di corto barattò la spada in aspersorio, e l'elmo per la tonsura: andò compagno a Monsignore Muzi nell'America meridionale donde tornato nel 1825 resse prima l'ospizio di S. Michele, poi fu arcivescovo di Spoleto, e vie via vescovo d'Imola, e Cardinale senza infamia, e senza lode.

⁶³ Kephalides, Reise in Italien und Sicilien, p. 229. Leipzig, 1818. ⁶⁴ Tommasini, Briefe aus Sizilien, p. 17. Berlin, Nicolai, 1825. ⁶⁵ Bartels, op. cit., III, 521.

È questo il maggior canale dell'Olanda, e una delle più meravigliose opere che siansi fatte in Europa nel secolo decimonono. Tutti sanno in che modo ed a che fine sia stato aperto. Altre volte per giungere al porto di Amsterdam i grandi bastimenti dovevano attraversare il golfo di Zuiderzee, sparso di banchi di sabbia e agitato da furiose tempeste. Questa traversata, lunga e piena di pericoli, era sopratutto difficile nel punto in cui il golfo di Zuiderzee si congiunge a quello dell'Y, a cagione di un gran banco di sabbia chiamato Pampus, che i grossi bastimenti non potevano superare se non alleggerendosi d'una parte del loro carico, e facendosi rimorchiare con molta spesa e molta perdita di tempo. Per aprire una via più facile al porto di Amsterdam, si costrusse quel gran canale che va dal golfo dell'Y fino al mare del Nord, attraversando tutta la Nord-Olanda; lungo quasi ottanta chilometri, largo quaranta metri, profondo sei. Fu cominciato nel 1819 e finito nel 1825, e costò trenta milioni di lire. Mercè questo canale, quando il tempo è favorevole, i più grandi bastimenti giungono in meno di ventiquattr'ore dal Mare del Nord nel porto d'Amsterdam. Ciò nonostante la citt