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Aggiornato: 19 giugno 2025


Era il fiume Jaco, secondo il nome che aveva dai naturali; Cristoforo Colombo lo chiamò rio dell’Oro, per le pagliuzze di marcassita che abbondavano nelle sue sabbie, e che ben simulavano il prezioso metallo. Oggi si chiama il Santiago. Capitolo XVII. Come la vista delle Sirene svegliasse l’ingegno di Ulisse.

Qui sorge però una domanda alla quale si potrebbe rispondere senza gittarsi nel vasto campo delle conghietture: I tornesi conservarono sempre il primitivo valore di 4 bagattini? I pezzi del secolo XVII che portano improntato quel nome mi obbligano a rispondere negativamente a questa domanda.

La visita di quei due personaggi gli recava la speranza di un diversivo, di uno di quei buoni ed utili diversivi, che sono invocati, salutati come la man di Dio, nei momenti difficili. La marchesa non domandò altro e lo lasciò partire, rispondendo con un cenno del capo al suo ossequioso saluto. Capitolo XVII. Le vittorie di Polissena.

Ma conveniesi a quella pietra scema che guarda 'l ponte, che Fiorenza fesse vittima ne la sua pace postrema. Con queste genti, e con altre con esse, vid'io Fiorenza in si` fatto riposo, che non avea cagione onde piangesse: con queste genti vid'io glorioso e giusto il popol suo, tanto che 'l giglio non era ad asta mai posto a ritroso, ne' per division fatto vermiglio>>. Paradiso: Canto XVII

Siccome saggio delle merci che ancora nel secolo XVII la Persia ritraeva da Venezia, ecco la traduzione fatta dal dragomanno Nores, il 18 marzo 1613, del: Memoriale consegnato dallo sh

Nel modo stesso siamo assai lontani dell'accettare l'apologia del Froussard per la iniqua condannagione di Corradino. De regimine principum ad regem Cypri, san Tommaso d'Aquino, opusc. 20, nel tom. XVII della ediz. Venezia, 1593. Muratori, Gibbon, Raynald, loc. cit. Saba Malaspina, cont., p. 336 e 337. Saba Malaspina, cont., pag. 336.

Anche il favore che trovarono ne' commercii d'Oriente nel secolo XVII le piastre e i reali importativi dai trafficanti spagnuoli, mi fa ritenere essersi dalla Repubblica progettato pe' suoi possedimenti di Levante lo stampo di questi tre curiosissimi pezzi.

Ma conveniesi a quella pietra scema che guarda ’l ponte, che Fiorenza fesse vittima ne la sua pace postrema. Con queste genti, e con altre con esse, vid’ io Fiorenza in fatto riposo, che non avea cagione onde piangesse. Con queste genti vid’io glorïoso e giusto il popol suo, tanto che ’l giglio non era ad asta mai posto a ritroso, per divisïon fatto vermiglio». Paradiso · Canto XVII

Riguardo ai Persiani esistono vaghe tradizioni di un antichissimo fondaco, situato a S. Giovanni Grisostomo sul rivo che mette al canal grande, dirimpetto al fondaco dei Tedeschi, ma anche queste tradizioni non reggono ad una critica severa. Egli è certo che nel secolo XVII i Persiani albergavano nel fondaco dei Turchi a San Giovanni decollato, ma separati dai sudditi del gran signore.

Secondo il Foscarini, che ne deduce la notizia dall'elogio funebre di Ottaviano Bon, scritto dal vescovo Giovanni Lollino, pare che anche il Bon, abbia nei primi anni del secolo XVII descritta la guerra, che i Persiani sostennero contro Amurath I, ma tale relazione ci è ignota.

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