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Ma di bellezza singolare è il busto della Repubblica improntato sul mezzo tallero, il cui diametro è m. 0,033, e il cui tipo è uguale a quello dell'intero, sminuito necessariamente nelle proporzioni. Non conosco di questo spezzato del Loredan altr'epoca che quella 1756. Le memorie di zecca ci conservarono la cifra de' talleri battuti sotto il Loredan, cioè

Aloise di Montalto, con la sua svelta persona, ed il viso improntato di nobile alterezza, che ricordava il verso di Dante Biondo era e bello e di gentile aspetto, sarebbe stato l'uomo adatto a temperarle quella mestizia profonda, a farle parere ancor bella la vita, e soprattutto a far crepare di rabbia tutte le rivali sullodate, e di gelosia mista a rimorso tutti i pianeti che s'erano lasciati attrarre nell'orbita di quelle nuove stelle, o comete che fossero.

Quando, insieme all'ammiraglio si ridusse a palazzo, il suo aspetto, la sua faccia, tutto era così improntato di quell'amaritudine che dentro il martoriava, ed era così manifesto che un pensiero fisso lo teneva continuamente occupato, che il Candiano sospettò non ci fosse sotto qualche seria faccenda, e fu così forte il suo sospetto che tutta la gioia che lo aveva animato in quel giorno, disparve improvvisa, e lo lasciò più conturbato che mai.

Non intendo scrivere un libro pei dotti, ma solo dare un abbozzo per chi si interessa di viaggi, ed è per questo, e perchè convinto che di molti artisti val meglio lo schizzo improntato sul vero che il quadro diligentemente finito nella monotonia dello studio, che io credo il miglior proposito per me quello di trascrivere quasi integralmente le mie note giornaliere, memore che nel tracciarle ho sempre cercato d'essere osservatore calmo e giudice spassionato.

La contessa Gisella sorrideva, e senza ombra di civetteria, volentieri secondando un complimento maritale, con un nuovo sprigionamento di faville. Era una bambina, niente vana della propria bellezza, ignorandola forse, certamente non dandosene pensiero e non sapendo che farsene. Qualche volta, con versi infantili, storcimenti di bocca, guardate di sbieco, pareva che lavorasse a farsi brutta; ma senza venirne a capo. Tutto ciò ch'ella faceva era improntato di sincerit

Gira all'intorno del busto la leggenda RESPUBLICA VENETA, preceduta da un rosone e continuata per abbracciar più campo da un ornatino pur chiuso fra due rosoni. Il nuovo tallero di questo doge, del quale non abbiamo spezzati, è rarissimo se improntato nel 1768, quasi comune se nel 1769.

Qui sorge però una domanda alla quale si potrebbe rispondere senza gittarsi nel vasto campo delle conghietture: I tornesi conservarono sempre il primitivo valore di 4 bagattini? I pezzi del secolo XVII che portano improntato quel nome mi obbligano a rispondere negativamente a questa domanda.

Qui mi giova soffermarmi ad un settimo pezzo che nell'agosto 1850 vidi nelle mani del dottor Koch di Trieste, distinto naturalista e fervoroso raccoglitore di monete veneziane. È un [I[quarto di tallero]I], del tipo comune a' descritti col leone rampante, improntato in argento del titolo medesimo, e di peso relativamente minore, di leggiadro conio e di perfetta conservazione. Reca verso il contorno del rovescio la iscrizione ALOYSII MOCENICO DUCE 1765. Al primo vedere questo curioso cimelio della zecca nostra, mi sorse qualche dubbio sulla genuinit

Venga piuttosto qui e segga accanto a me. La ringrazio. Sedettero. E per un momento rimasero tutti e due silenziosi, subendo un penoso imbarazzo, quasi nella prescienza che quell'incontro, improntato sulle prime di così scambievole cordialit

[I[Alvise Mocenigo IV.°]I] Le stesse osservazioni cadono sul tallero da questo doge improntato dietro il tipo de' precedenti, e della sua met