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È venuta in odio a se stessa: volge gli occhi spaventosi di qua e di , ragiona sola fra se stessa come se vi fossero persone d'intorno. La notte non dorme mai: or si volge su questo or su quell'altro fianco come se il letto fusse d'ortiche o di spine, e se pur per stanchezza chiude gli occhi, si sveglia subito; non mangia beve.... MASTICA. Or questo che è cattivo e il peggior di tutti.

Breve pausa. Si volge al Dottore con un tono di riso: Ah, Monsignore, come è vero che questa mia moglie io ho saputo d'averla soltanto dopo tardi, tardi... E anche adesso: , devo averla; non c'è dubbio che l'ho ma vi potrei giurare che non ci penso quasi mai. Sar

Dio serpente! Mi salva, mi salva! E continuava la cavalcata pazza. Il sole volge rapidamente al tramonto.

Ella s'ingolfa nel macchione; traversa le chiarelle, ove il duca la rivede, e galoppa al suo seguito. Volge a sinistra; sale sur un poggio e si ferma in una crocevia che rassomiglia alla rosa dei venti. Il duca la raggiunge. Ella s'immette in un sentiero coverto e sbocca in una specie di valle magica. L'ombra di un pino, come un obelisco, segnava mezzodì sur una roccia.

Ed ella vola, e suoi veneni spande Fra le turbe oggimai senza possanza, Che rivolte a fuggir per varie bande, Solo han posta ne i piè la lor speranza; Ciascun la spada d'AMEDEO grande, Ciascun volge in pensier l'alta sembianza De l'orribile Eroe, quando li trova Il mostro inferno, e rinfrancargli prova.

Allor fu la paura un poco queta, che nel lago del cor m’era durata la notte ch’i’ passai con tanta pieta. E come quei che con lena affannata, uscito fuor del pelago a la riva, si volge a l’acqua perigliosa e guata, così l’animo mio, ch’ancor fuggiva, si volse a retro a rimirar lo passo che non lasciò gi

Fisso AMEDEO ne la scolpita istoria Dal profondo del cor tragge tai detti: Felicissimi spirti, a tanta gloria Dal monarca del cielo in terra eletti. parla; e tuttavia volge in memoria Le meraviglie de i divini effetti; Ed in quei marmi tien la vista intenta, Quando il mostro infernal gli si presenta.

Dove andrai. Mi è indifferente. Lascia tranquilla tua moglie. L'hai spaventata. PIERO si volge. Spaventata? Ma , era inutile dirle.... Ma io credevo che glielo avessi detto tu.... Bene, ora lasciala quieta. Ma no. Entra a sinistra, chiamando. Nicoletta?! Di dentro. Nicoletta?! RAIMONDO, solo, ha un muto scoppio d'ira e di disgusto.

L'inizio della salita è curiosissimo: si volge subito a destra della macchia di neve, per un enorme lastrone, dolcemente inclinato, lungo circa 120 metri, tutto solcato da profonde striscie parallele che attestano il lavoro d'erosione delle acque, e su pel quale le kletterschuhe sono, per mantenere l'equilibrio, assai gradevoli. Indi ci arrampichiamo per un facile camino di 25 metri circa, seguìto da una comoda cengia, sempre verso destra: dal limite della cengia scendendo pochi passi, ne troviamo un'altra che ci riporta a sinistra, verso il canalone: poi per una serie di facili terrazze e caminetti ci innalziamo rapidamente sino a che troviamo il primo ostacolo di qualche conto, un'assai diritta lastra dagli incomodi appigli, che superiamo non senza difficolt

Ché, mentre su con le 'ncerate piume tolgomi de le nubi sopra 'l velo, d'un Dedalo megliore sotto 'l nume, vedrò ch'immobil stassi e volge 'l cielo, sostien la terra, e l'universo a 'n cenno, volendo, cangiar o 'n foco o 'n gelo. Utitur metaphorice fabula Icari et Dedali. In perpetuis non differt posse et esse.