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Aggiornato: 4 giugno 2025


Le si chiudeva la gola, forse; perché la sua voce si affiochiva, prendeva un tremolìo di pianto contenuto. Lo stesso nodo serrava la mia gola. Ci pensai. Anche pensai, quando tu volesti condurmi qui, che ero divenuta indegna di lei, indegna d'essere baciata su la fronte, d'essere chiamata figliuola. Ma tu sai come noi siamo deboli, come facilmente ci abbandoniamo alla forza delle cose.

e seguitar: <<Povera fosti tanto, quanto veder si puo` per quello ospizio dove sponesti il tuo portato santo>>. Seguentemente intesi: <<O buon Fabrizio, con poverta` volesti anzi virtute che gran ricchezza posseder con vizio>>. Queste parole m'eran si` piaciute, ch'io mi trassi oltre per aver contezza di quello spirto onde parean venute.

«Re del ciel che noi madri volesti Di que' giovani spirti diletti, Nel dolore li abbiam benedetti Pria che i cigli schiudessero al ; Nel dolore li abbiamo allattati, Custoditi li abbiam nel dolore: Ah, per essi t'offriamo, o Signore, Tutto ciò che nostr'alma patì! Il tuo spirto divino discenda In que' teneri ingegni inesperti: Li fortifichi, li alzi, li accerti Della Croce per l'arduo cammin.

Con voce grave, guardandolo negli occhi, ella disse: Fosti tu che volesti seguirmi. Non ti pregai di rinunziare a quest'idea? Che vi hai guadagnato? Egli rispose duramente: Avrei sofferto peggio se non vi avessi visti. E mi pento di non aver preso una stanza in quell'albergo! Avrei meglio misurato tutta la tua capacit

Povera Maria! sola avevi un cespo di viole! Ed io non conoscevo la tua fossa scavata da meno di un anno! Tu avesti la coltre, la corona, la croce, l'ultime memorie sulla terra, tutte bianche, com'io potevo averle! Povera morta! natura, tristissima inventrice di martiri, t'aveva solo concesso l'amore della tua mamma, e tu, pallida, vedesti svanire ad una ad una le frementi illusioni della giovinezza, e tu, pallidissima, stringendoti al seggiolone della mamma, ti sentisti più vecchia di lei.... Ohimè! spezzato lo specchio, sciupati i fiori sul davanzale della finestra, dispettosamente sturbati i nidi delle rondini, letta e riletta la Filotea, tu aspettavi.... i capegli grigi! Il dolore potè più che la religione, sterilissima d'affetti nell'anima inaridita: e vennero i in cui ancora ti specchiasti, in cui volesti i fiori e le rondini, in cui leggesti l'amore nel gran libro del cielo: ohimè! era l'illusione del passato illuso, non le speranze dell'avvenire! E da quei la passeggiata dai colli la riducesti al solo giardino, poi al solo corritoio, poi alla sola stanza della mamma! E quando la testa si chinò sotto al peso dei capegli, trovasti il raggio di sole venirti solo a visitare sul letto: forse, vedendo la luna strisciare sulle coltri colle meste luci della notte, ti presentisti gi

Ella ne parlava con una satira rattenuta, pur consentendo alla inevitabile ingratitudine umana di essere stata trattata così. Oramai, si volse a De Nittis, siamo tutti avanzi del medesimo naufragio. Tu sola, Maria, che non volesti mai saperne del mondo, puoi non comprendere la nostra posizione. Che cosa dovrebbe darvi il mondo, che non ha nulla per le anime?

ed io ti direi le gioiose parole che tutte bisbigliano le madri ai bambini, cogliendoti a fasci le rose. Ma tu non volesti. Il vagito tuo primo, o mia bimba, fu l’ultimo: suggella i tuoi labbri il silenzio: eterno, infinito. Schiudesti sul mondo l’ignara pupilla, o mia bimba, un sol attimo: che vide?...

Ed ella: Lasciami venire, se no, una seconda volta ci chiuderanno in carcere separata. Che! anche se vieni non ci metteranno insieme. Non apparire così smarrita: il caso per noi non è nuovo il peggiore. Ti ho detto che cosa dovevi aspettarti quando volesti assolutamente accompagnarmi. Va, sono qui, rispose ricoverando il suo coraggio; ed io via come una freccia.

Nel costato, dove cognobbe il fuoco della divina caritá. E cosí manifestoe, se bene ti ricorda, la mia Veritá, essendo dimandato da te, quando dicevi: Doh! dolce ed immaculato Agnello, tu eri morto quando el costato ti fu aperto, perché volesti essere percosso e partito el cuore? Ed egli rispose, se ben ti ricorda, che assai cagioni ci aveva; ma alcuna principale te ne dirò.

e seguitar: <<Povera fosti tanto, quanto veder si puo` per quello ospizio dove sponesti il tuo portato santo>>. Seguentemente intesi: <<O buon Fabrizio, con poverta` volesti anzi virtute che gran ricchezza posseder con vizio>>. Queste parole m'eran si` piaciute, ch'io mi trassi oltre per aver contezza di quello spirto onde parean venute.

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