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Aggiornato: 7 giugno 2025
Come li sacramenti non si debbono vendere né comprare, e come quelli che el ricevono debbono sovenire li ministri de le cose temporali, quali essi ministri debbono dispensare in tre parti. Voglio che siano larghi e non avari, cioè che per cupiditá e avarizia vendano la grazia mia dello Spirito sancto.
Sí, per Dio! vo' proseguirla, voglio sbramarmi. E sia pure a dispetto di te, o scimunito, e a dispetto di Dio. Egli mena vibrata la frusta, dá fiato alla cornetta. Olá, compagni, addosso addosso! dálli dálli! Oh Dio! Ecco in un tratto spariscono innanzi a lui ed eremita e cappelletta; spariscono dietro a lui e cavalli e pedoni.
La franchezza del mio linguaggio sorprese Raimondo. Parvemi allora d'essermi spinto troppo oltre nel mio dire, e temetti che egli se ne fosse offeso. Lo osservai con inquietudine; era calmo. Poco dopo si scosse, e in un balzo discese dal suo letto. Che fai? gli domandai meravigliato. Voglio esser teco: pranzeremo insieme, andremo ai teatri, ai caffè.... Ma tu sei malato. Poc'anzi avevi la febbre.
Su!... Su!... Che tu sorga io voglio nell'aria libera e pura che ti circonda!... Gli Dei del meriggio s'aggirano per le lucenti boscaglie del cielo! Ti cingeranno il corpo con le lor braccia possenti come colonne tôrte bizantine, con le lor braccia che scivolan calde, più forti che serpenti boa! Poi stenderanno a terra la tua nudit
Non lasciò che l'Enrico terminasse la frase; corse per quanto glielo permettevano i settantanni nella sua camera, e portò al contino le dodicimila lire in tre bei libretti puliti e fiammanti ch'era un piacere a vederli. Ma no, non voglio, non voglio diceva Enrico colle lagrime agli occhi. La balia alzò la destra, e con una specie di entusiasmo, sclamò: Ma non è forse roba sua codesta?
Diventato più sciolto, anzi impudente di lingua per virtù del vino, esclamò: Orsù, via, figliuole mie; venite qua, che voglio darvi una buona novella, ed è, che prima che finisca la settimana intendo presentarvi di un magnifico dono. Magari! E che cosa ci dona, signor padre? rispose la maggiore. Indovinate. Una faldiglia di seta? Meglio ancora. Un viaggio a Tivoli? Meglio, meglio.
85 E dir di più vi voglio ancora, ch'esso, s'alcun ne lascia, vuol che prima giuri su l'ostia sacra, che 'l femineo sesso in odio avr
Perchè non voglio? che cosa non voglio? lei sa bene, cara Flora, che cosa sogno nella mia selvatica modestia... e nel dir questo le sue mani tremavano nelle foglie.
Volermi un po' di bene, ecco tutto. Oh di bene te ne voglio tanto.... E non son sola a volertene. S'interruppe guardando fuori della porta. C'è qualcheduno con te? Sì, un amico di mio fratello, che s'è impiegato nella miniera. Uno che viene a star qui? Gi
Io penso che una coppa di vino rifiutata è una porta di paradiso chiusa. E tu, Strangolafrati? Senti, Raspacalici, ti ho detto che non voglio esser chiamato più così, e te lo ripeto l'ultima fiata: perchè te lo giuro pel mio santo battesimo, che un'altra volta ti manderò la parola nella gola con una pugnalata. Mi pare che non parli latino io.
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