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Come si chiama il bastone d'Arlecchino? Non mi cava più una parola, nemmeno se mi fa regina di Spagna. E non diceva più una parola davvero e io andavo a dormire. La mattina per tempo, appena svegliato, risentivo la sua voce: Su, su! È un sereno che smaglia.

Ecco il gran punto... cara Diana, esclamò il Venosa, e la voce gli tremava. Mio padre, ripeto, nutriva l'assoluta convinzione che costui non avesse assassinato il conte. È strano che Giacinto Venosa... vostro padre... ch'io ho ben conosciuto, potesse pensare che un uomo, senz'alcuna colpa, sia per anni e anni sottoposto alle più atroci sofferenze, chiuso in una prigione.

Vado sola; devo comprar qualche cosa pel mio ricamo. Andrò sola. La voce erasi fatta rauca, incerta, con alterni suoni di metallo prossimo a fendersi. Non fi stancherai? osservò timidamente Emilia. Se tu aspettassi fino a domani? O vuoi mandare a prendere una carrozza? Stancarmi? Andare in carrozza? ripetè la giovanetta. Si direbbe che tu mi credi sempre in agonia.

la voce tua sicura, balda e lieta suoni la volont

Ed il serpente, muovendo piano piano le sue belle spirali a squamme di smeriglio, rispondeva con quella voce modulata che riesce tanto bene a persuadere le donne:

Che bagolon! disse sottovoce Ezio con quello spirito caustico che era quasi l'aroma del suo carattere. Non vedo nessuno ma vi sento. Stese la mano a donna Vincenzina, dicendo: Grazie, grazie! E riconosciuto alla voce lo zio, gli disse: Crepi l'astrologo! E quando gli dissero che c'era anche Cresti, gli domandò: Come vanno i conigli?

Oh parlate, Aloise! aveva risposto Lorenzo. Vi ascolto come si ascolta un fratello, come si ascolterebbe la voce della propria coscienza.

Quando l’animale si soffermava per riprender fiato, Anna gli dava qualche piccolo urto carezzevole su ’l collo e l’eccitava con la voce; poichè ella aveva misericordia di quella decrepitezza. Ogni tanto strappando dalle siepi un pugno di foglie, le porgeva in ristoro; e s’inteneriva sentendo su la palma il movimento molle delle labbra che ricevevano l’offerta.

Dopo averlo strapazzato una buona ora, chiese finalmente al nipote: Ebbene, disgraziato, e che vuoi tu fare al presente? Antonio che aveva ricevuta l'intemerata colla testa bassa e colle sembianze raumiliate d'un peccatore ravveduto, alzò la faccia, esitò un pochino poi disse colla maggior fermezza che lasciava alla sua voce il cuore che gli batteva forte forte: Voglio farmi pittore.

E l'orgoglio prevalse. Rilevando solo l'ultima parte del discorso di Roberto, egli rispose con voce cupa e velata dalla collera. Domani..... Ha detto domani.... Prima di domani sapr