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Aggiornato: 22 giugno 2025
E così dicendo, don Omobono tutto tremante fece un segnale scongiuratore dell'esorcismo. Io torno a dirvi che vi calmiate, riprese Maria. Che cosa avete a temere voi che siete un povero prete infelice, che vivete si può dire di carit
«Vivete voi, Cosimo? Io mi sento morire. Appena questa lettera vi giunga (e ne ho certezza, poichè Dio vorr
Stette un po' pensando e rispose: No, perchè voi non vivete più di noi, nè siete più sani, nè più buoni, nè più religiosi, nè più contenti. Lasciateci dunque in pace. Non vogliate che tutti vivano a modo vostro e sian felici come volete voi. Rimaniamo tutti nel cerchio che All
Ma voi, vivete in stanze vaste e spaziose, basta guardarvi in faccia per vedere che siete il ritratto della salute, voi dovete mercanteggiare le ore di lavoro?
ma priego che m’addite la cagione, sì ch’i’ la veggia e ch’i’ la mostri altrui; ché nel cielo uno, e un qua giù la pone». Alto sospir, che duolo strinse in «uhi!», mise fuor prima; e poi cominciò: «Frate, lo mondo è cieco, e tu vien ben da lui. Voi che vivete ogne cagion recate pur suso al cielo, pur come se tutto movesse seco di necessitate.
Stette un momento sopra pensiero Alpinolo, poi, stringendo ancora la mano al frate, ripigliava: Vivete pur tranquillo su quanto riguarda me. Il cuore mi dice che nessun male ne avverr
De l'umano passaggio i dì son corti; Solo n'eterna, e ne mantien virtute; Vivete lieti, e ne i maggior conforti Me rammentate, onde vi vien salute. Sultana a quel parlar sembianti smorti, Occhi avea tenebrosi, e labbra mute, Venuta a men nel duol che la trafisse, Allora Irene in ver Sangario disse: XLV
Io so ben ch'è una fisima l'eguaglianza sociale, Poichè, qui in terra, tutto è bene, e tutto è male; Poiché ciascuno al mondo predilige un tesoro; Il savio i suoi volumi, l'usuraio il suo oro, Il poeta i suoi sogni; poichè è vana speranza Fra miseria e ricchezza ottener l'eguaglianza: Poichè fin che degli uomini saran diversi i volti E nasceranno belli e brutti, furbi e stolti, Deboli e forti, arditi e timidi, i mortali Si rassomiglicranno, ma non saranno eguali; So, che se tutti gli uomini avesser oggi un pane Chiederebbero unanimi il lusso alla dimane; So che è propria natura d'ogni nostro bisogno Di svanir, soddisfatto, crëando un altro sogno; Ma so ancor che un diritto inconcusso è la vita; Che sovra cose ed uomini una legge è scolpita, Una legge che domina eventi, gaudi e lutti; Che la Terra ci grida: "Figli, vivete tutti!"
Orribile martirio! esclamò dolente Aloise. Ed è stato, ed è il mio! soggiunse il duca di Feira con un accento che andò diritto al cuore del giovine. E in nome di questo martirio, Aloise, io ve ne prego; vivete per me, se non volete per voi. Voi lo dovete, poichè ho molto patito. Siete fermo nel vostro fiero proposito? E sia; non morrete gi
A voi, ai vostri, incombe rispondere; e nol farete. Nol farete, atteggiandovi a sprezzatori di richieste che chiamerete imprudenti, a diplomatici che non possono, senza grave danno, rivelare il loro segreto. Ma il vero è che non potete rispondere. Voi non avete segreto; non avete programma; non avete principio che vi guidi. Voi non vivete di vita italiana, ma d'inspirazioni straniere.
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