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La plebe naturalmente supponeva senno, valore e prudenza nei favoriti dal principe, il contrario negli altri: sberretteva i primi, assomigliava gli ultimi a patarini e scomunicati; e tenuta indietro dal ceffo arcigno del tedesco Sfolcada Melik, capitano alla guardia del corpo di Luchino, sbirciando sott'occhio quel muso baffuto, gridava: Viva il Visconti, viva il biscione

Il signor Marco Canziani mi servì di modello pel Lucchino Visconti, e offrì tratti magnifici al mio marito tiranno. La signora Pasquetta, moglie del dottore, divenne un'Isabella Fieschi impareggiabile. Essa amava segretamente Ugolino Gonzaga, parte rappresentata al naturale dal giovane farmacista signor Gaspare Zapolini. I caratteri degli amanti, le loro ansiet

Quando il Visconti, volendo recarsi da Candiano, era entrato appena in canal Grande, potè accorgersi che egli era giunto troppo tardi. Innanzi al palazzo dell'ammiraglio erano ferme due gondole della Republica. Egli pensò accostarsi, e nel punto che lor passava vicino quasi radendole, vide in mezzo a due fanti uscire sugli scaglioni la gigantesca figura dell'ammiraglio.

Se oggi odo gridare Popolo e Viva Sant'Ambrogio, grido anch'io Popolo e Sant'Ambrogio; se domani urlano Viva i Visconti, ed io urlo più forte Viva il biscione. Bravo! così si sta amici con tutto il mondo. E si muore a suo letto».

Pregai l'organista Tobia di volermi servire di padrino, e gli diedi l'incarico di riferire esattamente tali dichiarazioni al dottore, lasciandogli la scelta delle armi, a patto che stesse ferma la sfida all'ultimo sangue. Il farmacista si unì a Tobia, e così Ugolino Gonzaga ed Uguccione Della Fagiuola si presentarono a Lucchino Visconti.

Le stanze non ne erano eleganti, adorne di ricche mobiglie: le principali avevano appesi alle pareti alcuni ampii e vecchi quadri, su cui stavan dipinte battaglie, o ritratti di prelati e di guerrieri ch'erano gli antenati de' Visconti o del Triulzo, poichè il Medici non s'era curato di possederne de' proprii: le tavole e le scranne erano di legno foggiate all'antica e coperte di cuoio.

Tommaso avea per moglie Riccarda Visconti di Milano, ed era quindi uno de' Principi ghibellini, ai quali i Visconti erano capo, tutte le speranze della parte ghibellina appoggiandosi a quel tempo sovra Azzo fratello di Riccarda di Saluzzo, e poscia sovra Luchino Visconti, loro zio.

«Che Carlo Visconti trovasi celato in uno di questi paesi.» «Oh diavolo!» «Vi dico il vero, ch'ei mi piacerebbe a rivederlo quello sventurato giovane; a rivederlo, mi capite, perchè quand'egli capitò a Venezia, io lo vidi più d'una volta, E se avessi ad incontrarmi in lui, avrei a dirgli qualche cosa che gli farebbe inarcare le ciglia per lo stupore

Voi!... voi!... sempre voi!... esclamò il vescovo con un movimento di impazienza ma... noi... noi... anche noi... Non si potrebbe, per grazia, aver l'onore di conoscere il riverito nome di vostra signoria? Io mi chiamo Ludovick, e discendo dalla illustre famiglia dei visconti Daguilar di Salispana.

Questa s'era alzata, e se ne stava ritta su due piedi nel mezzo della camera. All'aspetto parve che avesse ricuperato tutte le sue forze, e una subita vampa di vivo rossore le aveva acceso il volto. Qualche cosa di maraviglioso e di sublime brillava in quel punto sulla purissima sua fronte; e quando il Visconti le comparve innanzi, gli disse: «Io vi ringrazio, Iddio ve ne renda merito; ma pur troppo tutto quanto avete fatto non potr