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Non c'è di che, rispose Peppe sempre in tono mafiosesco. E l'altro se n'andò con le pive nel sacco, mordendosi le dita, seguito dagli orbi con violini e chitarre, i quali, protestando che non volevano sentire tante storie, vollero esser pagati: per loro eran pronti a andare a sonare anche davanti a un reggimento di soldati, se lui gliel'ordinasse!

Accompagnò quindi i tre gentiluomini verso un uscio, e li fece entrar di quivi mentre ella e le altre donne si dirigevano verso una porta di rincontro. Un'ora trascorse. La fanfara, che fin qui era stata briosa, cangiò di carattere, e divenne una melodia dolcissima di violini e violoncelli. Le porte del salone si apersero.

Pareva intanto che le galanti pastorelle e i mille amorini della vôlta sorridessero a quello spettacolo e si movessero lievemente anch'essi, tra i dolci suoni dei violini, frammezzo alle loro ghirlande di fiori. Le pareti erano ornate dei capolavori di Vanloo, e Luigi XIV, in piedi, in fondo alla sala, imponeva ancora, benchè dipinto.

Tu ed io guarderemo tacendo il pallore dell’uomo che ti abbandonò. Vieni; le rose nascoste ancora fioriscono dai fragranti rosai; nostra è ancora la gioia del mondo; in noi sale scintillante la spuma del vino biondo; ridono, tremano, cantano gli archi dei pazzi violini... Non tutto è rinunzia e buia preghiera; se due sono le strade, forse la nostra è quella che passa nel cuore della vita.

Si fece allora un gran silenzio: le danze rimasero interrotte, i violini smessero di suonare, tutti gli occhi erano rivolti a contemplare le grandi bellezze della sconosciuta. Non si sentiva altro che un bisbiglio confuso, e un dir sottovoce: Oh! com'è bella!...

Dietro a loro veniva il Professore, col cappello a larghe ali tirato giù sugli occhi; torceva tra le dita nervose un grande sigaro spento. Subito nell'orchestra fu un mormorìo di commozione e di sorpresa, e tutti applaudirono, picchiando con gli archi sui violini e i violoncelli.

Ma il privilegio più curioso della cattedrale di Siviglia è la così detta danza de los seises, che ha luogo ogni sera, sull'imbrunire, per otto giorni consecutivi, dopo la festa del Corpus Domini. Poichè fui a Siviglia in quei giorni, l'andai a vedere, e mi parve cosa degna di esser descritta. Da quanto me n'era stato detto prima, mi pareva che la dovesse essere una pagliacciata scandalosa, ed entrai nella chiesa coll'animo preparato a un sentimento di sdegno per la profanazione del luogo sacro. La chiesa era buia; la sola cappella maggiore illuminata; una folla di donne ginocchioni ingombrava lo spazio fra la cappella e il coro. Alcuni preti stavan seduti a destra e sinistra dell'altare; davanti alla gradinata era disteso un ampio tappeto; due file di ragazzi dagli otto ai dodici anni, vestiti da cavalieri spagnuoli del medio evo, con cappello piumato e calze bianche, eran schierati gli uni di fronte agli altri, in faccia all'altare. A un cenno dato da un sacerdote, una soave musica di violini ruppe il silenzio profondo della chiesa, e le due schiere di ragazzi si mossero con un passo di contraddanza, e cominciarono a dividersi, a intrecciarsi, a sciogliersi, a riannodarsi, con mille graziosissimi giri; e poi proruppero tutti insieme in un canto armonioso e gentile, che echeggiò nell'oscurit

Anco il principe di Condè si legge, che in Ispagna quando i suoi si accinsero a salire su la breccia di Leira fece sonare i violini: queste jattanze non invidinsi ai Galli; devono gl'Italiani affrontare la morte da eroi, non irriderla come giullari.

Lord From non chiuse occhio tutta la notte. Questa volta il colpo ora stato più forte del suo orgoglio, Egli sentì che non avrebbe avuto più il coraggio di ricomparire sul palco in compagnia del suo sventurato strumento per farsi compatire e canzonare dalla ingrata creatura. Gli pareva che le voci dei violini avessero a ridere di lui.

I mistici organi delle basiliche hanno cantata l’apotéosi del divino amore; vieni; ora forse riudiremo trillare da lungi le canzoni vertiginose dei pazzi violini... E questo avverr