United States or Nigeria ? Vote for the TOP Country of the Week !


IULIA. Ma non si curi, quel pedante tristo, sciagurato!... CECA. E chi, madonna? el maestro? IULIA. El maestro, . CECA. E per che cosa? IULIA. Come per che cosa? El mando alla scola perché gl'impari le vertú, e quello mel fa un ribaldo!

TRIPERUNO. Io molto bene lo riconosco, lo quale, giá d'anni carco ed attempato, ha fatto la piú bella pazzia che fusse mai, che dirotti poi; ma fra l'altre sue vertú è mordacissimo, loquacissimo e vanissimo: ed appresso lui un Sebastiano non men di lui chiacchiarone e puzzolente di bocca, lo quale mentendo fassi fiorentino. Sebastiano di patria oscuro.

La justice n'est pas une vertu d'

Restaci nondimeno a vedere una parte, alla quale pare che dirizzi l'animo ciascuno che il presente libro legge, e quella disidera di sapere; cioè quello che l'autore abbia voluto sentire per quello veltro, la cui nazione dice dovere esser «tra feltro e feltro». E, per quello che io abbia potuto comprendere, per le parole dell'autore, per li ragionamenti intorno a questo di ciascuno il quale ha alcun sentimento, l'autore intende qui dovere essere alcuna costellazion celeste, la quale dee negli uomini generalmente impriemere la vertú della liberalitá, come giá è lungo tempo, e ancora persevera quella del vizio dell'avarizia.

Ma, percioché, come che impunite ci paiono le mal fatte cose, quelle non solamente dobbiamo fuggire, ma ancora, bene operando, d'amendarle ingegnarci; conoscendo io me essere di quella medesima cittá, avvegnaché picciola parte, della quale, considerati li meriti, la nobiltá e la vertú, Dante Alighieri fu grandissima, e per questo, come ciascun altro cittadino, a' suoi onori sia in solido obbligato; comeché io a tanta cosa non sia sofficiente, nondimeno secondo la mia picciola facultá, quello ch'essa dovea verso lui magnificamente fare, non avendolo fatto, m'ingegnerò di far io; non con istatua o con egregia sepoltura, delle quali è oggi appo noi spenta l'usanza, basterebbono a ciò le mie forze, ma con lettere povere a tanta impresa.

vid’ io così più turbe di splendori, folgorate di da raggi ardenti, sanza veder principio di folgóri. O benigna vertù che li ’mprenti, t’essaltasti, per largirmi loco a li occhi che non t’eran possenti. Il nome del bel fior ch’io sempre invoco e mane e sera, tutto mi ristrinse l’animo ad avvisar lo maggior foco;

Il che se fare non può, ov'è la sua onnipotenza? ove è la sua infinita vertú? ove è la sua perfettissima beatitudine e felicitá? Nel vero, io non so come egli possa cosí agevolmente a uno sasso, non pur a uno animale come l'asino è, dare la vita e l'intelletto, come liberalissimamente a gli uomini dare gli piace.

vid’ io così più turbe di splendori, folgorate di da raggi ardenti, sanza veder principio di folgóri. O benigna vertù che li ’mprenti, t’essaltasti, per largirmi loco a li occhi che non t’eran possenti. Il nome del bel fior ch’io sempre invoco e mane e sera, tutto mi ristrinse l’animo ad avvisar lo maggior foco;

<<La faccia tua, ch'io lagrimai gia` morta, mi da` di pianger mo non minor doglia>>, rispuos'io lui, <<veggendola si` torta. Pero` mi di`, per Dio, che si` vi sfoglia; non mi far dir mentr'io mi maraviglio, che' mal puo` dir chi e` pien d'altra voglia>>. Ed elli a me: <<De l'etterno consiglio cade vertu` ne l'acqua e ne la pianta rimasa dietro ond'io si` m'assottiglio.

vertu` cosi` per nimica si fuga da tutti come biscia, o per sventura del luogo, o per mal uso che li fruga: ond'hanno si` mutata lor natura li abitator de la misera valle, che par che Circe li avesse in pastura. Tra brutti porci, piu` degni di galle che d'altro cibo fatto in uman uso, dirizza prima il suo povero calle.