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Aggiornato: 5 giugno 2025
Siamo in casa del Passato. Passato vinto, indulgentissimo, disilluso e nostalgico. La scala sale girando con grazia e portando faticosamente la sua balaustra carica di stoffe rosso e oro. Infilata di camere rosso-oro. Vere cappelle asfissianti di fiori e di profumi artificiali. Fiori, fiori, falsi e naturali in scatole, scrigni, vasi e vassoi. Ritratti, ritrattini, ninnoli intimi preziosissimi, ricordi, album, fotografie d'ogni dimensione, autografi enormi come di giganti e flebili sbiadite calligrafie di regine morte. Tutte le cose sacre d'una vita sontuosa che preferisce il ricordo alla crudele realt
Allora fu che i Radusani fecero impeto. Fra i tronchi delli alberi, fra le canne secche, il santo di argento traballava, dava tintinni sonori alli urti dei rami, s’illuminava di lampi vivissimi ad ogni accenno di precipizio. Dieci, dodici, venti schioppettate grandinarono in un balenío vibrante, una dopo l’altra su la massa delle case. Si udirono dei crepiti, poi delle grida; poi si udì un gran sommovimento clamoroso: alcune porte si aprirono, altre si chiusero; caddero dei vetri in frantumi, caddero dei vasi di basilico, spezzati su la via. Un fumo bianco si levava nell’aria placidamente, dietro la corsa delli assalitori, su per l’incandescenza celeste. Tutti, accecati, in una furia bestiale, gridavano:
Intanto si sentiva dovunque come la respirazione vasta di un mare, ed era la respirazione della Vittoria che invadeva le strade colmando ogni essere vivo, uomo, donna, fanciulli, altrettanti vasi capaci straripanti in lagrime e risate di gioia. Tutti vi si abbandonavano, tutti. Ma per brevi istanti, poichè la Forza della Vendetta ritorna, implacabile, affamata!
Temeva forse di far vedere in sua compagnia il Percy a Guido Laurenti, che certamente doveva essere appiattato dietro i vasi del suo muraglione! O forse non voleva guastare il giardino, sacro ai soavi rapimenti di un nuovo affetto, oltre i quali ogni passo di piede profano sarebbe paruto un sacrilegio? Io, per me, mi accosto più volentieri a quest'ultima sentenza.
133 E di panni di razza, e di cortine tessute riccamente e a varie fogge, ornate eran le stalle e le cantine, non sale pur, non pur camere e logge; vasi d'oro e d'argento senza fine, gemme cavate, azzurre e verdi e rogge, e formate in gran piatti e in coppe e in nappi, e senza fin d'oro e di seta drappi.
È però d'avvertire che tutto l'oro e l'argento, che giamai, tanto in vasi o in altre cose simili quanto in ogni sorte di monete cosí antiche come moderne, fosse o sia o dovrá esser al mondo, ciascun di loro, nella sua sostanza, tutto è stato, è e sará il medesimo e d'una istessa qualitade.
Bene! ma io credo ad ogni modo che convenga indugiare fino alle undici. Sapete che al secondo piano la signora Ronson non si corica mai prima di quell'ora, e si ferma spesso sul pianerottolo ad inacquarvi i suoi vasi di basilico. Gi
Cinquant’anni dopo l’eccidio di Gerusalemme, la monarchia babilonese fu soggiogata da Ciro re dei Persiani, il quale nel primo anno del suo regno pubblicò un editto col quale permise agli Ebrei di ritornare nella loro patria, e riedificarvi il Tempio. Fece anco restituire una parte dei vasi sacri gi
All'aprirsi del portoncino avevo intravveduto un andito con busti in marmo, grandi vasi con piante e, in fondo, una vetrata con vetri colorati.... Il portoncino si era richiuso.
Assistevo, lieto, a queste operazioni di ornamento, quasi il riapparire dei fiori fosse emblema della rifioritura del suo cuore intristito. Seguivo Fausta, con intima compiacenza, su la terrazza affollata di vasi con piante di ogni sorta, alcune in isboccio nella mitezza di quell'autunno che aveva tepori primaverili. Erano state la sua passione.
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