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Aggiornato: 22 giugno 2025


Poco reverendo Priore, poco venerabili fratelli, incominciò Valerga con voce piena d'unzione, ecco qua la pecorella smarrita che ritorna all'ovile. E notate che il pastore non era andato a cercarla, sicuro com'era che gliel'avrebbe ricondotta un giorno o l'altro le vecchie simpatie, l'odore del chiuso, od altra qualsivoglia ragione, sempre che il lupo non se l'avesse mangiata. Nel qual caso noi tutti saremmo andati a rintracciare le ossa nel Ghetto e avremmo dato loro onorata sepoltura, met

Parli Valerga! Parli! E un chiasso d'inferno, un nabisso, un diavoleto. Si intende che vociando e ridendo si seguitava a trincare. Gi

Che pensi tu dell'anima di un creditore? A questa domanda, uscita dal fondo della sala, scoppiò una risata universale. Luciano Valerga aggrottò le ciglia, e con quell'aria di mistero che assumono i confidenti di tragedia quando vanno a dare un'occhiata dietro alle quinte, domandò: -C'è un creditore tra noi? Perchè? gridarono molte voci in coro. Per pregarlo ad uscire; -rispose gravemente Luciano.

Ariberti era tutt'orecchi a quella infilzata di giudizi arbitrarii, che gli parevano per le cose più vere e più profondamente pensate del mondo. Intanto il Valerga, che aveva preso l'aire, continuava, tra un boccone e l'altro, le sue dotte divagazioni.

Vedrete, soggiunse un altro, che Luciano vi nega anche l'esistenza delle ghinee. Difatti, trovatemene una, se vi riesce; gridò con aria di trionfo il Valerga. Ma esistono i poemi, esistono i drammi di Byron, e tu ne fai il tuo pasto quotidiano, s'intende, dopo le bistecche del Mago. Lasciatemi finire. Ho premesso che egli non ha mai scritto nulla nel modo che intendete voi altri lo scrivere.

Ma tu che ammiri lord Byron, replicò l'antagonista di Luciano Valerga, come accordi la tua teorica col fatto suo? Il tuo poeta ha scritto i suoi poemi e i suoi drammi. L'obiezione non regge, disse Luciano, in quella che stava cercando una gretola. Lord Byron non ha mai scritto nulla, nel modo che intendi tu. Oh diamine! E le ghinee di Murray?

La domanda dell'oratore fu prontamente esaudita. Valerga tracannò il suo bicchiere tutto d'un fiato, si lisciò i baffi e proseguì l'omelia.

Comincio a compiangere quei quattro infelici compratori; soggiunse con accento d'amarezza il poeta; certo essi scontano qualche grave peccato. No; disse Valerga; il numero loro è di buon augurio. Sono i quattro evangelisti della nuova fede. E che cosa ne pensa il libraio? Che per dare esito al libro è necessario far cantare i giornali. E non hai mandato una copia a tutte queste cicale?

Il povero poeta si trovava, come suol dirsi, tra l'incudine e il martello. Valerga perdonava a certe scappate liriche in grazia della scuola; Bertone condannava la scuola senza remissione. Per altro, Filippo dava il consiglio più praticabile. La tragedia non trovava un cane che la volesse; i frammenti potevano sgattaiolare più facilmente nel campo della pubblicit

Ad onore di quei provetti schermitori, bisogna anche dire che nessuno tra loro avrebbe comprato per due lire l'obbligo di lodare il libro; tanto più che, per lodarlo, non c'era mestieri di leggerlo. Orbene, come si vende? gli chiese un giorno Valerga. Sono passato ancora stamane da Maggi; rispose Ariberto. Egli non ne ha spacciato che quattro copie a tutt'oggi.

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