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Aggiornato: 23 giugno 2025
Hai capito?... È un conte! -disse Celso a sua moglie, mentre s'avviava con lei, dopo aver salutato il Filippeschi. Ho buon naso io.... Non bisogna mai disperare.... Un'ora fa sarei morto senz'aver veduto un conte che vende le calze. Che cosa mi riserba il buon Dio per questa sera? Auf, quanto sei uggioso con le tue divagazioni! osservò Vittorina.
Al quale cosí piangendo son astretto di dire: O benignissimo Padre, riguarda! riguarda, o bono pastore, con l'occhio de la pietá le tue povere e deboli pecorelle, le quali tra crudelissimi lupi sono poste drento a cardi, vepri, spine ed altre viziose erbe a pascere!
Sentimi; disse Ariberti; tu dovresti avere nel numero delle tue clienti quella che più mi premerebbe di conoscere. Ah, ah! Una fiamma amorosa? Antica, o moderna? Nè l'una cosa, nè l'altra. Una figura che mi piace, ecco tutto. Per ora; conchiuse Filippo; e va benissimo; vediamo dunque dov'è, e, se sar
FILASTORGO. Con queste tue pedanterie mi fai salire tanta rabbia che, se non importasse la vita di mio figliuolo, mi faresti uscir da' gangheri. Che importano a me queste tue disutili chiacchiare? PROTODIDASCALO. Che importano eh? Non si devono parvipendere i vocabuli patri e vernaculi; e Quintiliano celeberrimo scrittore dice: «Perscrutandas esse a fideli praeceptore origines nominum».
E le tue commedie nuove? Tre, mio caro; non meno di tre: omne trinum.... E tre casi di adulterio, uno dopo l'altro! I critici e i commissarî dei concorsi governativi mi lapideranno, ma il pubblico verr
Assassino! Assassino!... Che cos'hai fatto?! continuava a ripetere la Nena, con voce rotta, convulsa, così dappresso ch'egli si sentiva bruciare la faccia da quell'alito caldo. A me, sai, non si può darla ad intendere. A me non puoi venire a dirle le tue menzogne.
Funziona male, il mio motore, e ne sprizza tutto l'olio.... Non ci vedo più, e bisogna che mi pulisca gli occhiali con la destra, mentre manovro le leve con la sinistra!... Che importa? Me ne infischio! La coda del monoplano falcia le nubi e slitta sulle tue perfide mani sdrucciolevoli o vento saponoso del Vaticano!...
Se tu fossi plebeo, ma sovra gli uomini Cui preme e sfibra il vile ozio codardo Ergessi il capo altier, E nel tuo vasto cerebro gagliardo Avvampasse la febbre del pensier, Io t’amerei, sì!... T’amerei per l’opre Tue vigorose e la tua vita onesta. Pel sacro tuo lavor; Sovra il tuo petto chinerei la testa. Forte di stima e pallida d’amor!...
Ma... c'era un ma. L'Omnibus non è un giornale del mio colore. E che importa?... Il colore d'un giornale è quello del suo direttore. Impara dall'America; perchè è dall'America che dobbiamo tutti imparare! Sicuro... sicuro. E quali sarebbero le tue pretese? Io non ne ho molti da spendere.
"È eterna legge "Che la fiamma d'amor non duri eterna! "Ma eternamente io porterò nel cuore "La tua dolce memoria! E benedetto "Dirò il giorno, in cui tu, nulla chiedendo "Fuor che carezze, a me, che non osavo "Neppur sperarlo, spalancasti il cielo "Di tue belt
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