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Aggiornato: 28 giugno 2025


Nella Sorte s'incontravano troppi mastri, don e comari; qui vi saranno troppi artisti, cavalieri e contesse. Quelli erano troppo sciatti, questi saranno troppo preziosi. ero troppo indifferente, qui esprimerò troppe opinioni. La Sorte era troppo vera; i Documenti umani saranno troppo inverosimili....

Ma ciò che ci rimane a saper si è che, diminuito l'incendio al segno da esser troppe tante braccia al bisogno, la maggior parte degli uomini addetti al servizio della duchessa, visto non esser più necessaria l'opera loro, avevan pensato ridursi a palazzo.

Sono in un vortice, Agnese!... Troppe emozioni in una volta!... Ti chiedo in grazia una sosta!...

Flavio attratto dal magnetismo di quello sguardo si chinò lentamente su di lei e stava per deporle un bacio sulla fronte purissima, se non che Maddalena, che non perdeva d'occhio gl'innamorati proruppe in un studiato accesso di tosse. Flavio si ricompose. Vi fu un'istante di silenzio ma i due giovani avevano troppe cose a dirsi per lasciar scorrere inutilmente il loro tempo.

Questa nuvola a destra soffia getti di lava d'oro fra i suoi mille baffi accecanti, il suo irto pelame variegato e la sua coda altissima di tigre d'argento. Altre nuvole come spazzole di bragia rigovernano accanitamente quel nuvolone-cavallo dalle troppe zampe correnti come i primi cavalli dinamici dei pittori futuristi.

Che gli giova il tuo soffrire? egli deve essere contento di sapere che hai trovato in Cresti un onesto e sincero protettore. Settembre è quasi per finire e troppe cose abbiamo a preparare, perchè abbia a perdere il tuo tempo in questa malinconia senza rimedio. Tu hai ragione, mamma.

Poi gonfiò le labbra, soffiò, soggiunse soltanto un: Buona notte: a lei e a tutta la compagnia e così se ne andò, traballando sulle gambette a roncolo. Giacomino, rimasto , immobile e muto con quelle due chiavi in mano, seguì il generale collo sguardo finché lo potè scorgere: sospirò, ma non si mosse. Riflettè a lungo, sul da farsi, e si persuase che, nel caso suo, due chiavi erano troppe.

Da uomo savio ed accorto, il nostro Damiano non prese altre mani, per stringere, per baciare. Ce n’erano troppe, del resto, e di belle e di brutte, di delicate e di ruvide. Ad un certo punto, guardandosi intorno.... altro che mani, buon Dio! Tra vecchie e giovani, stavano a contemplarlo due dozzine di femmine.

A che servono le negre parole scritte sulla candida carta, nella effervescenza della solitudine, quando il parente, o l'amico, o l'amante che le riceve, le legge forse dinanzi a estranei, freddamente, ridendone? Troppo tempo e troppe cose passano fra il momento che si scrive e quello che si legge, fra chi scrive e chi legge, perchè una lettera serva a qualche cosa.

Quella sera stessa, a Venezia, ne avrebbe versato il contenuto in una bottiglia più grande, e così avrebbe fatto nelle sere successive per una, per due settimane... Pur l'angustiava un dubbio... Quante dosi le sarebbero occorse per ottenere l'effetto? Non troppe a ogni modo, se i medici somministravano il rimedio con una tal quale ripugnanza e solo in dosi minuscole.

Parola Del Giorno

dell’esule

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