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Aggiornato: 27 luglio 2025


A chi serena io miro, Chiaro è di notte il cielo; Torna per lui nel gelo La terra a germogliar. Ma se a taluno io giro Torbido il guardo e fosco, Fronde gli niega il bosco, Onde non trova in mar. SCI. E a enorme possanza Chi si opponga non v'è?

Compiuta la bisogna, Luca Marino fermò la chiatta. Poi a grandi passi lenti salì la riva, verso l’orto. Era un uomo di quarant’anni circa, alto, magro, con la faccia rossiccia, calvo alle tempie. Aveva baffi di colore incerto e una manata di peli sparsa disugualmente per il mento e per le guance; l’occhio un po’ torbido, senza alcuna vivacit

È da alcuni tratti di queste Corrispondenze che si vede ancor meglio quello che il Bazzero avrebbe potuto scrivere al volgere del suo trentesimo anno, quando placato il torbido senso giovanile, fosse venuto alla vita nella chiarezza d'un sentimento più riposato.

S'intende che tutti questi ragionamenti il nostro eroe non li faceva per dal suo sedile, ma per via, nel tornarsene a casa, torbido e sbuffante come una belva ferita che si ripara nel suo covo. L

Stava esso appunto così, colle braccia intrecciate al petto, guatando quell'immenso e torbido spettacolo, scongiurando quasi fosse il demonio della procella, e mare e venti; quando d'improvviso una larga e lunga striscia di luce vivissima comparendo in seno alle acque sommosse, lo fe' balzar tosto dal basso al sommo della spiaggia.

Gonin, la spia: Rico, il vicerè, rivale e nemico acerrimo dello Schisc: piccola belva dalla bassa fronte capelluta, dall’occhio torbido feroce, carne da galera, non privo d’una certa diritta linea nell’innata crudelt

Andarono innanzi molto tempo, incontrando pochissime gondole, trovandosi a un tratto in un largo canale deserto: un canale così vasto, così torbido nelle sue acque immobili, così malinconicamente intonato che donna Grazia, per vincerne l'impressione, ne chiese il nome al gondoliere. È il Canale Orfano, eccellenza.

E finalmente la peste, la fame ed ogni altra disgrazia universale d'uno Stato, per cui restano sconvolte le altre cose, sconvolge ancora le monete, perché in quelle confusioni gl'incettatori, i falsari, i tosatori ed altri, che fanno professione di pescar nel torbido, non perdono l'occasione, ma si prevalgono delle comuni calamitá a proprio profitto, tanto piú impunemente, quanto che chi dovrebbe castigarli non può, fra quelle miserie, se non debolmente, e talora nulla del tutto, applicarsi per le distrazioni de' mali comuni.

Un viaggiatore illustre disse che dopo aver passato una giornata nel convento dell'Escurial, ci si deve sentir felici per tutta la vita, solo pensando che si potrebbe essere ancora fra quelle mura e che non ci s'è più. È quasi vero. Ancora adesso, dopo tanto tempo, nei giorni piovosi, quando sono tristo, penso all'Escurial, poi guardo le pareti della mia stanza, e mi rallegro; nelle notti insonni, vedo i cortili dell'Escurial; quando sto male e dormo un sonno torbido e penoso, sogno di girare per quei corridoi, solo, al buio, inseguito dal fantasma d'un vecchio frate, gridando e picchiando a tutte le porte, senza trovare l'uscita, finchè vo a dar del capo nel Panteon e la porta mi si chiude fragorosamente alle spalle e resto sepolto tra le tombe. Con che piacere rividi i mille lumi della Puerta del Sol, i caffè affollati, e la grande e rumorosa strada d'Alcal

Dopo l'avvento della Sinistra al potere, e specialmente dopo la morte di Vittorio Emanuele, l'onorevole della curia di Borghignano, spaventato dal famoso ponte, gridava ai quattro venti di non volerne mai più saper di politica; profetava torbido, minaccioso il futuro, e consigliava a tutti di rinchiudersi in casa, finchè di fuori fosse calmata la tempesta.

Parola Del Giorno

serafica

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