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Aggiornato: 16 maggio 2025


Si legga l'Ancièn règime di Tocqueville e di Taine e si vedr

Perchè, dunque, soltanto in Sicilia c'è stata la esplosione del malessere; vi sono stati i tumulti, gl'incendî, le distruzioni, che preludono alle rivoluzioni e che tanta analogia presentano con quelli descritti dal Tocqueville e dal Taine in Francia sotto l'Ancien Regime?

Seguì al 2 dicembre un tempo sconsolato di temulenza, in cui, stando al ragguaglio di Tocqueville, l'arte di leggere e di scrivere parve quasi perduta. Presto, però, l'insolenza stessa dell'ostentazione del peccato spinse gli spiriti seri a rientrare in . E sorse nelle scienze politiche e sociali una nuova letteratura, povera di opere di prim'ordine, ma altrettanto ricca d'indagine positiva e di grave senso morale. L'inestetico uomo di affari Napoleone III era troppo guasto e difforme al gusto e al costume medicei. Non gli mancava affatto, però, l'intelligenza del valore rigidamente scientifico. Gli archivi furono mantenuti come sotto Luigi Filippo, con una intelligenza e una libert

E per questo io dissi a insegnamento e a conforto: a insegnamento perchè nessuno dimentichi, che, qualunque sia il nome scritto in fronte ai decreti di Francia, gli uomini ch'oggi vi reggono, Barrot, Tocqueville, Thiers, Dufaure e i simili ad essi, son gli uomini della monarchia, i predicatori del sistema misto costituzionale: a conforto, perchè un governo senza principio, senza fede in una morale comune, è condannato a travolgersi rapidamente di crisi in crisi, e cadere.

Tali erano le circostanze, quando venne a maturazione il giudizio, che lo stato finora si era mosso in un circolo vizioso, e che la riforma dovesse principiare dal basso: la dottrina dell'autonomia amministrativa del Tocqueville, dopo la morte del maestro, era divenuta una forza tra gli uomini pensanti. L'idea dell'autonomia amministrativa era stata derisa come una chimera anche sotto la monarchia di luglio; ora, sotto Napoleone III, il decentramento era la parola d'ordine di una grande scuola di pubblicisti. Odilon Barrot e Laboulaye, Raudot e Desmarets, Regnault e il bonapartista Baudrillart, uomini delle più diverse tendenze, produssero sull'argomento una letteratura, che con la seriet

Per giunta, il partito della sovversione era organizzato e ben addestrato alla lotta per le vie, e ognuno sentiva che il possesso delle Tuileries avrebbe deciso del presente regime. mancarono le voci ammonitrici. Sul principio di febbraio Montalembert dichiarò con piena rispondenza: Ninive fu distrutta in quattro giorni! Anche il bizzarro marchese di Boissy previde li catastrofe, e il signor di Morny intercede insistentemente presso il ministro per qualche condiscendenza, avanti che il movimento trovasse presa in quel mondo in fermentazione, come i chiacchieroni qualificavano il popolo. Fin dall'autunno del 1847 Tocqueville coi suoi amici aveva presentato un programma per salvare la monarchia: allargamento del suffragio, complesse concessioni al movimento sociale: da ora in poi il fine principale del governo doveva essere il miglioramento economico e morale delle classi umili. Il 27 gennaio pronunziò alla camera le parole profetiche: «Non vedete dunque, che le passioni politiche sono diventate sociali? Noi dormiamo su un vulcanoMa Guizot non una sola volta degnò di attenzione gli avvertimenti di Tocqueville; espresse freddamente l'avviso, che la credenza nella rivalit

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