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Aggiornato: 28 giugno 2025
Il rapido tramutamento dell'espressione e delle tinte che a tali parole si osservò sulla faccia del Palavicino fu cosa straordinaria, e più straordinaria ancora quell'immobilit
Ma a quest'ora... Il pettine in mano, i capelli non ancora spartiti, interrompendomi a mezza frase: Io costumo, quando una cosa mi preme, di star sin ch'è fatta, e allora vivo sicuro che è fatta. Sentendomi colorire il volto di tutte le tinte dell'iride, una dopo l'altra, gli risposi: Generale, non me lo direte due volte.
È come una melodia lontana in mezzo al silenzio delle notti, come le tinte raddolcite di questo paesaggio.» Poscia, dopo una pausa, continuò: «Io ho sempre creduto le idee più lucide a quest'ora che in qualunque altra, ed il cuore che non ne riconosce l'influenza, è di certo un cuore snaturato. Vi son tanti....» Valancourt sospirò.
Tornerai nei balli scintillanti, nelle dorate case delle avventure d’una sera; invecchierai presso le tavole da giuoco, strofinando i tuoi gomiti nudi sui tavolini delle cene, appressando le tue labbra tinte all’orlo dei bicchieri che avvelenano; riderai, splenderai, come una creatura che per vivere senta il bisogno dell’eccitazione artificiale; qualche uomo prepotente sar
Noi così lo godemmo la sera; una splendida luna venne a cambiarvi le tinte e renderlo più tetro sì, ma non meno bello e forse più imponente; e coll'altro effetto ancora di una splendida aurora, salpammo. In poche ore quante scene diverse, quanto di visto, e quanto di vissuto!...
Quel vecchio ragioniere dai baffi e dalle fedine tinte, quel vecchio grasso, volgare e sudicio, gocciolante; un sudore untuoso, non le destava nè ribrezzo, nè repulsione. Era l'uomo che poteva conservarle, almeno per qualche tempo, il palazzo di Milano, la villa di Casalbara, la sua grandezza, il suo sfarzo!... Ma non aveva fortuna!
Spinello chiese licenza al maestro di poter cominciare quel medesimo giorno a far la macchia, per ottenere una giusta intonazione di tinte. La mattina seguente mise mano al cartone. Aveva misurato lo spazio su cui doveva essere dipinta la storia del Santo e fatto il conto dei fogli di carta che gli bisognavano per quel tratto di muro.
Appena l'occhio di Maria si volse in giro fu dolcemente impressionato dalla perfetta armonia di stile e di tinte che regnava nel salottino, e il suo istinto d'artista si destò, l'occhio perdè l'abbattimento che dava a tutta la fisonomia un'espressione di languore, ed ella prese a guardare, ad ammirare le stoffe, i quadri, i mobili e le porcellane.
Intendo per «tinte locali» quella tale modificazione d'immagini, di pensieri, di sentimenti, di stile, che è propria esclusivamente o quasi esclusivamente di quello stato di natura umana e di quel momento di societá civile che il poeta piglia ad imitare.
Conforti, con talune tinte più fosche, riproduce parecchi di questi tratti. Per Conforti la parola non ha altro ufficio che quello cui le attribuiva Talleyrand, dissimulare le proprie idee, o servire il proprio intendimento. Questa parola è fluente, flessibile, ornata, simpatica, talvolta un po' gonfia. Conforti è certo uno dei migliori oratori della Camera: ma ha il buon gusto di non prodigarsi. Egli è stato ministro a Napoli di Ferdinando II, di Garibaldi, di Vittorio Emanuele. Non ha lasciato desiderio di rivederlo; ma neppure repulsione, nè la mala fama che contaminò altri. Gli fe' torto l'agognare a popolarit
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