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Aggiornato: 25 giugno 2025


Lasciamo dunque Filippo Bertone e la marchesa di San Ginesio nel loro Olimpo, e parliamo di cose terrene.

Santo e dei buoni: or bene; egli rimbrottando il papa Eugenio III così gli favellava: «Quale Apostolo ha giudicato gli uomini, diviso i confini, distribuito terre....? Coteste fragili cose terrene hanno per giudici i principi della terra, ma voi perchè invadete i confini degli altri, e nella messe altrui ponete la falce?.... È vietato agli apostoli dominare.

«Io son d’esser contento più digiuno», diss’ io, «che se mi fosse pria taciuto, e più di dubbio ne la mente aduno. Com’ esser puote ch’un ben, distributo in più posseditor, faccia più ricchi di che se da pochi è posseduto?». Ed elli a me: «Però che tu rificchi la mente pur a le cose terrene, di vera luce tenebre dispicchi.

Egli aveva percorso molte stanze terrene; finalmente un servo gli aveva detto che la duchessa era stata veduta entrare nella gran sala, che dava nel giardino.... Don Francesco vi correva come un pazzo. In un attimo fu vicino a donna Livia, le afferrò le mani, con esse le coprì il volto, come se ella avesse dovuto arrossire innanzi a lui.

GERASTO. Non entrarò io, se voi non entrate prima. PANURGO. Libenter faciam per obtruncar queste vostre cirimonie napolitane, di che intendo siate uberrimamente ripieni. GERASTO. Olá, o di casa, condurreti questi gentiluomini in queste stanze terrene. ESSANDRO. Padrone, questo è quel marito che volete dar a Cleria? GERASTO. .

Quel ch'avarizia fa, qui si dichiara in purgazion de l'anime converse; e nulla pena il monte ha piu` amara. Si` come l'occhio nostro non s'aderse in alto, fisso a le cose terrene, cosi` giustizia qui a terra il merse. Come avarizia spense a ciascun bene lo nostro amore, onde operar perdesi, cosi` giustizia qui stretti ne tene,

Nel cuore della buona Adele era entrata la tristezza che accascia e fa pensare a disgrazie possibili per stessi. La vista della sventura, staccava, per così dire, lo spirito di Lucia da medesima, per innalzarlo al di sopra delle cose terrene, nobilitato dal dolore! «Cara Lena, Pap

«Io son d’esser contento più digiuno», diss’ io, «che se mi fosse pria taciuto, e più di dubbio ne la mente aduno. Com’ esser puote ch’un ben, distributo in più posseditor, faccia più ricchi di che se da pochi è posseduto?». Ed elli a me: «Però che tu rificchi la mente pur a le cose terrene, di vera luce tenebre dispicchi.

Per che mia donna «Manda fuor la vampa del tuo disio», mi disse, « ch’ella esca segnata bene de la interna stampa: non perché nostra conoscenza cresca per tuo parlare, ma perché t’ausi a dir la sete, che l’uom ti mesca». «O cara piota mia che t’insusi, che, come veggion le terrene menti non capere in trïangol due ottusi,

Ma con denti di pantera, aguzzi, tu sorridi: e t’è caduto il fior di bocca, e col leggiadro e muto gesto a me ti riveli, o Primavera: e fiori e fiori dalle dita snelle sbocciano, in fasci, in grappoli, in germogli: per la mia gioia al nudo suol tu sciogli la tua dovizia di terrene stelle.

Parola Del Giorno

s'alceste

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