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Aggiornato: 18 giugno 2025


L'amico Lattes, dice Sacco, rimpiange il suo imboscamento di un anno al comando supremo. Taci! tu hai fatto la guerra molto meno di me. Ti dai delle arie da viveur per due o tre prostitute dei Portici Po... Io non sono stato giolittiano e neutralista come te, e leccapiedi di tutti i professori germanofili. Dove eri nelle giornate di maggio? E tu, dove eri?

NEPITA. Sventura ti pare ritrovarsi con un giovane bello, di diciotto anni, nel fior degli anni suoi? oh, l'aveste incontrata voi, padrona, questa sventura! SANTINA. Taci, porca, pensi che tutte le donne sieno cattive come sei tu? Frena la tua lingua cattiva. NEPITA. Cattiva lingua vi pare quella che dice il vero?

Abd-el-Kerim, disse con voce alterata, potrei farti morire lentamente fra le più atroci torture, potrei farti uscire il sangue dalle vene goccia a goccia, eppure non lo faccio perchè ho ancora la speranza che noi un ritorneremo amici, anzi... Taci! esclamò l'arabo, che lesse il suo pensiero. Non sar

Guai se tu le torci un sol capello, guai a te! Un riso stridulo e beffardo uscì dalle labbra contratte della greca. Vi schiaccerò tutti e due sotto i miei piedi! Taci, miserabile, taci! La greca camminò fino alla porta, poi volgendosi verso di lui colle mani tese: Abd-el-Kerim, diss'ella, cupamente. Trema!... Trema! CAPITOLO X. Le due rivali.

Se si potesse crederti! Si alza, e, dolorosa. Più! Più! Più! Taci, ti prego.... Se mi son tanto umiliata, io! io! Ma tu hai il diritto di non credermi. Parti, parti! Sar

Ed una voce su la bocca: Io t’amo, Le disse, ed ella pianse.... Un angelo dall’alto la compianse; Sull’altare una lampada S’infranse. Dunque tu m’ami. Hai confessato; or, trepido, Taci ed attendi, e ti scolora il viso Un’onda di pallor. Vuoi dal mio labbro un bacio ed un sorriso. Vuoi di mia fresca giovinezza il fior!...

«Era ben d'aspettarsi che il Visconti non sarebbe tornato quidisse il servo. «Taci, tacirispondeva fuor di il Fossano.

E ancor la veggio tanto esser de le suoi rare bellezze superba e altera che non par si degni accettarmi per suo. CALONIDE. Taci, figliuolo. Or non vo' dir piú in : ché, se sapessi gl'intrinsechi di lei, forse altrimenti ti parrebbe col ver; ché tutta notte m'abbraccia e bascia e spesso ancor, se 'l giorno non ci sei stato.

Tu che sussulti a un batter d’ali, ed hai il nodo del silenzio sulle labbra color di cenere!... Perchè taci, e tremando te ne stai rinchiusa in una torre di tristezza?... E pure sei così giovine ancora, così soave è ancor la tua bellezza!...

Taci l

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