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Il villino di Chérie era immerso nell'ombra: egli suonò il campanello del cancello: esso si schiuse, senza che nessuno comparisse ad aprirlo. Cautamente egli camminò sul terreno del viale: palpitava, d'ansiet

Mentre ch'io forma fui d'ossa e di polpe che la madre mi die`, l'opere mie non furon leonine, ma di volpe. Li accorgimenti e le coperte vie io seppi tutte, e si` menai lor arte, ch'al fine de la terra il suono uscie. Quando mi vidi giunto in quella parte di mia etade ove ciascun dovrebbe calar le vele e raccoglier le sarte,

Ma questa commiserazione, questi encomj, ben altro suono facevano a Ramengo. Non gi

Il suono delle campane giunge nelle case, dove le famiglie sono ancora deste, in attesa della mezzanotte. Mezzanotte! Buon Natale! Lo dicono tutti.

Ella vive quantunque nascosta: il fulmine da man celata scendeIl suono col quale il pellegrino discorreva queste ultime parole fu talmente diverso da quello adoperato finora, che Rogiero lasciò cadersi come spasimato col capo sopra la tavola.

Giunger vonno di notte appo le mura Insidïate, e lor sorride speme Ch'a suon di trombe s'apra ivi la porta. Ma precorsa è la fama, e quando arriva L'oste a' piè di Saluzzo, e dagli araldi Si suonano le trombe, al suono audace Interna intelligenza non risponde, E nessun ponte levatoio scende Degl'invasori al passo. Irte le mura Stan di lance fedeli, scintillanti Al raggio della luna, e dal lor grembo Piovon sull'oste urli di rabbia e dardi; Ed a quegli urli universal succede Il grido popolar: «Viva Tommaso!». che Manfredo per livor si morde Ambe le labbra, e al baldanzoso volgo Giura dar pena d'infinite stragi. Il Provenzal Bertrando, alma beffarda Dell'amist

Egli non si levò dal divano dove si era buttato, che udendo battere mezzanotte a una chiesa poco lontana, con suono cristallino. La candela era quasi consumata. Maria non era venuta.

Ed è un suono di musiche allegre, un vociare confuso, uno strepito di remi che si urtano, di ferri che cozzano, di carene che scricchiolano. Indi cala lento lento il crepuscolo, la folla si disperde, il rumore a poco a poco svanisce, e il Canalazzo ritorna nell'usato silenzio.

Ai sacrifici occulti e ai magnifici errori, A l’energie del genio e ai palpiti de’ cuori, Al moto, al suono, al vol, Io sciolgo, io sciolgo un inno irrefrenato, indomo; Semplice come spica, robusto come l’uomo, Eterno come il Sol!...

A questa voce vid'io piu` fiammelle di grado in grado scendere e girarsi, e ogne giro le facea piu` belle. Dintorno a questa vennero e fermarsi, e fero un grido di si` alto suono, che non potrebbe qui assomigliarsi; ne' io lo 'ntesi, si` mi vinse il tuono. Paradiso: Canto XXII Oppresso di stupore, a la mia guida mi volsi, come parvol che ricorre sempre cola` dove piu` si confida;