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Ma io non conseguisca mai desiderio in mia vita, se, sempre che ho vista Sulpizia, non mi sentiva un certo movimento di sangue per la persona, tra carne e pelle, e non potea imaginarmene la cagione. La natura veramente facea l'ufficio suo, e per una certa occulta affezione l'ho sempre richiesta ad Orgio per darla per moglie ad Attilio, e ancor senza dote.

PANDOLFO. Taci or tu: «che Artemisia fosse sposata con mio figliuolo, e Sulpizia con Lelio». VIGNAROLO. Volete voi che io parli o non parli? PANDOLFO. Vo' che parli tanto che crepi! VIGNAROLO. Però tacete voi. PANDOLFO. Ma taci tu, lassa parlare a me. Tu mi promettesti di entrare in casa di Guglielmo e darmi Artemisia per sposa, e poi la desti ad Eugenio.

TRINCA. E cosí arai la tua moglie desiderata. ATTILIO. Cose contrarie: è trovata la sorella e arai la moglie desiata. Cosí, Trinca, ti beffi del tuo padrone? TRINCA. Avete il torto a dirlo. Voi arete la vostra Sulpizia ed Erotico la sua Cleria. ATTILIO. Or ti beffi di l'uno e di l'altro. TRINCA. Io dico il vero all'uno e all'altro.

Come poi il vecchio sará morto, vi sposarete con i legitimi modi. EROTICO. Ah, ah, ah, come si può trovar il piú bel caso, e da ridere? ATTILIO. E da rider, sempre che ce ne ricordaremo. Giá il cuor, ch'era sepolto nella disperazione, comincia a ravvivarsi nella speranza. EROTICO. Ed il mio respira, ch'era giá morto nell'angoscia; e giá spero posseder la mia Sulpizia.

ALBUMAZAR. Voi desiderate saper d'un certo Guglielmo si sia vivo o morto, il quale vi avea promesso Artemisia sua figlia per sposa, e voi a lui Sulpizia per contracambio, e se ne andò poi in Barberia. PANDOLFO. Me l'avete tolto dalla punta della lingua. Ma che motivi or vedo?

PARDO. Farò quanto tu dici: ché, non avendo errato mai con l'aviso de' tuoi avertimenti, voglio assicurarmi in questo ancora. Facciamo che amboduo si sposino per la sera. TRINCA. Come comandate. PARDO. Di' a mio figlio che si ponga in ordine, ch'io aviserò Orgio, zio di Sulpizia, del medesimo.

BALIA. Orgio, dopo la servitú di trent'anni, mi paga con prezzo di tanta ingratitudine. PARDO. Ma che sète per dirmi? BALIA. Sappiate che Cleria, che vi fu rapita da turchi, e vi costò tanti dinari a riscattarla, non è vostra figlia, ma è Sulpizia, figlia di Filogono; e quella Sulpizia, che è in casa nostra, è Cleria vostra figliuola. PARDO. Come dite voi questo? e come lo sapete?