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Aggiornato: 25 maggio 2025


E spesse volte sará l'anima del subdito inviluppata in gravissimi peccati, e avará a satisfare ad altrui; e per l'amore disordinato che egli avará a la sua fameglia, per none spropriarli, non renderá il debito suo. La vita sua sará nota a grande quantitá di gente e anco al misero sacerdote; e nondimeno anco gli sará facto sapere, acciò che, come medico che egli debba essere, curi quella anima.

E se tu, prelato, hai date le prelazioni o cura d'anime a veruno tuo subdito ingiustamente, cioè che tu non abbi veduto a cui e come tu l'hai dato, ti si pone dinanzi a la coscienzia, perché tu le dovevi dare non per parole lusinghevoli per piacere alle creature per doni, ma solo per rispecto di virtú, per onore di me e salute de l'anime.

Questa navicella è ricca, che non bisogna al subdito che abbi pensiero veruno di quello che gli bisogni spiritualmente temporalmente; però che, se egli è vero obbediente e observatore de l'ordine, egli è proveduto dal padrone dello Spirito sancto, come tu sai ch'Io ti dixi, quando ti parlai della providenzia mia, che i servi miei, se essi erano povari, non erano mendíchi: cosí costoro; che trovavano la loro necessitá.

Chi observa questo observa tucti gli altri, è fedele a me e al proximo suo, ama me e sta nella dileczione della mia creatura; e però è obbediente, fassi subdito a' comandamenti della legge e alle creature per me, con umiltá e pazienzia porta ogni fadiga e detrazione dal proximo.

Ignorante e superbo era subdito, e molto piú è ignorante e superbo ora che è prelato. E tanta è la sua ignoranzia che, come cieco, dará l'offizio del sacerdote a uomo idiota, il quale a pena saprá pure leggere e non saprá l'officio suo. E spesse volte, per la sua ignoranzia, non sapendo bene le parole sacramentali, non consacrará.

E come miserabili pastori non si curano di vedere il loro frate subdito nelle mani delle dimonia, anco spesse volte essi stessi ve ne mectono; e alcuna volta, cognoscendo che essi sonno dimòni incarnati, gli mandaranno per li monasterii a quelle che sonno dimonie incarnate con loro insieme, e cosí l'uno guasta l'altro con molti e sottili ingegni ed inganni.

Cosí el prelato, o altri signori che hanno subditi, vedendo il membro del subdito loro essere infracidato per la puzza del peccato mortale, se esso vi pone solo l'unguento della lusinga senza la reprensione, non guarisce mai, ma guastará l'altre membra, che gli sonno d'intorno legate in uno medesimo corpo, cioè a uno medesimo pastore.

E non debbono tollere alcuna cosa per prezzo, però che non l'hanno comprata, ma ricevuta per grazia da me perché ministrino a voi; ma ben possono e debbono tollere per limosina. E cosí debba fare il subdito che riceve: che debba da la parte sua, quando egli può, dare per limosina; però che essi debbono essere pasciuti da voi delle cose temporali, sovenendo alla necessitá loro.

E alcuna volta erano di quelli che actualmente la facevano, e spezialmente quando avessero veduto che al subdito fusse paruto molto malagevole. Unde per quello acto la malagevolezza lo' tornava in dolcezza.

E sai che n'adiviene di questi cotali perversi modi? che l'uno séguita le vestigie de l'altro; però che i subditi non sonno obbedienti, perché, quando el prelato era subdito, non fu obbediente al prelato suo. Unde riceve da' subditi suoi quel che die' egli; e perché fu gattivo subdito, è gattivo pastore. Di tucto questo, e d'ogni altro difecto, è cagione la superbia fondata in amore proprio.

Parola Del Giorno

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