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Aggiornato: 19 giugno 2025


Ma del campo infedel, ch'a tua possanza Jer si sottrasse, oggi che fia? per terra Correr farai de l'empio stuol ch'avanza L'odiato sangue, e fornirai la guerra? Ed AMEDEO: fora di Marte usanza; Ma di Dio messaggier la via ci serra, vuol ch'usciamo a più pugnar sul piano, Spegner

In tanto Folco in belle spoglie ardente I suoi seguaci a ben disporre attende; Ei li congiunge a ripa, ove un torrente Tra sassi dissipati aspro discende; Quivi lo stuol de la non molta gente A' Turchi in fronte quanto può distende; Sta Spagna al destro, Italia al lato manco, E nel mezzo ripone il popol franco.

Con piglio indifferente Egli passava in mezzo allo stuol della gente Ed automa ambulante si guardava i ginocchi. Giunto presso a una lampada l'uffiziale alzò gli occhi E si fermò. Due stelle gli brillavan davanti; Due stelle nere, lucide, che parevan diamanti. Erano due pupille, cui fea cornice un volto Di giovinetta, pallido, nella penombra avvolto.

Memore che cari il Dio umanato Dichiarò i pargoletti ond'era cinto, La pia nel proprio ostello ha radunato Stuol di fanciulli in duplice ricinto, Ove, mentre sostegno al corpo è dato, Viene a virtù il crescente animo spinto, Vigilando col

77 Quelle due belle giovani amorose ch'avean Ruggier da l'empio stuol difeso, da l'empio stuol che dianzi se gli oppose su quel camin ch'avea a man destra preso, gli dissero: Signor, le virtuose opere vostre che gi

Irta le chiome, pallida, gelata Palpitando riman tra viva e morta; Sovra aureo letto di sudor bagnata Stuol di vergini serve indi la porta; Ma per lei da martir tanto agitata Il feroce Ottoman si disconforta E si contrista , che non ha posa Ne le gran fiamme sue l'alma amorosa.

83 E diede d'urto a chi venìa secondo, ed a chi terzo terribil botta, che rotto ne la schiena uscir del mondo fe' l'uno e l'altro, e de la sella a un'otta; duro fu l'incontro e di tal pondo, stretta insieme ne venìa la frotta. Ho veduto bombarde a quella guisa le squadre aprir, che fe' lo stuol Marfisa.

87 Lascia quel morto, e Balisarda stringe verso uno stuol che più si vede appresso; e contra a questo e contra a quel si spinge, ed a chi tronco ed a chi il capo ha fesso: a chi nel petto, a chi nel fianco tinge il brando, e a chi l'ha ne la gola messo: taglia busti, anche, braccia, mani e spalle; e il sangue, come un rio, corre alla valle.

Vedete quante lance e quante spade han d'ogn'intorno il re animoso cinto; vedete che 'l destrier sotto gli cade: per questo si rende o chiama vinto, ben ch'a lui solo attenda, a lui sol corra lo stuol nimico, e non è chi 'l soccorra. 53 Il re gagliardo si difende a piede, e tutto de l'ostil sangue si bagna: ma virtù al fine a troppa forza cede.

Quivi da l'armi e da lo stuol più folto Fuggia Seleuco scolorito in faccia Verso le mura; e pur sul piè disciolto Fier Dardagan ne la vil fuga il caccia, E da se per la via lunge non molto Vede un guerrier, ch'impallidito agghiaccia Versando sangue, ed irrigando il piano, Dal braccio, onde recisa era la mano.

Parola Del Giorno

quell'autorevole

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