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Aggiornato: 4 maggio 2025
una riga d’addio. Ne la sinistra ancora stringe,
Ambe le guancie di disdegno ei tinge, E d'orribile foco empie ogni vena; Lampeggia il guardo, e sì furor lo spinge, Che de' piedi la terra imprime a pena, Fattosi da vicin la spada stringe; L'aria di quel fulgor lunge balena Come se tuona; ed AMEDEO non cessa, Ma vibra il brando, e l'inimico appressa.
48 Quel ch'a Rinaldo in mille e mille imprese più non avvenne mai, quivi gli avviene; che come vede il mostro ch'all'offese se gli apparecchia, e ch'a trovar lo viene, tanta paura, quanta mai non scese in altri forse, gli entra ne le vene: ma pur l'usato ardir simula e finge, e con trepida man la spada stringe.
Poi il tempo stringe; e il from scatta ogni tre battute più secco, più nervoso: finchè par che diventi irascibile.... Entriamo nel fitto della tempesta sinfonica. Pare che Berlioz voglia descrivere lo scatenarsi degli elementi: squillano gli ottoni raucamente, e il contrabasso deve segnare delle ripide scale decrescenti, oscure come quelle dell'inferno.
106 E tutto a un tempo Balisarda stringe, la buona spada, e me' lo scudo imbraccia: ma l'Africano in mezzo il destrier spinge, e Marfisa con lui presta si caccia; e l'uno questo, e l'altro quel respinge, e priegano amendui che non si faccia. Rodomonte si duol che rotto il patto due volte ha Mandricardo, che fu fatto.
Ne l’ordine ch’io dico sono accline tutte nature, per diverse sorti, più al principio loro e men vicine; onde si muovono a diversi porti per lo gran mar de l’essere, e ciascuna con istinto a lei dato che la porti. Questi ne porta il foco inver’ la luna; questi ne’ cor mortali è permotore; questi la terra in sé stringe e aduna;
Vorrei sedere alla spiaggia.... e vorrei credere.... e volare e salire.... Oh chi sale l'omnibus? La marinara col guarnellino di telaccia gropposa. Vorrei credere?... Credere?... Mi sento in capo il turbante che mi stringe i polsi.... Chi m'ha fatto mussulmano?
Il focoso animale non si lascia domare dalla voce nè dalle carezze del cavaliere e continua il pericoloso giuoco. Ha le narici dilatate e la bocca coperta dì spuma sanguigna. Nitrendo spicca voli o slanci arditissimi e sembra suo scopo liberarsi da chi lo stringe robusto fra le ginocchia. Morde convulso il freno e dagli occhi getta scintille.
Così veloce ad Ottoman sen riede, E col bel guardo di mestizia pieno Fiso il rimira, e gli si getta al piede, E vinta di dolor quasi vien meno: Egli in foco sen va come la vede, L'alza da terra, e la si stringe al seno, E stan gemendo, e palpitando alquanto; Sultana alfine apre le porte al pianto;
«Ahi scellerato! E come puoi giovarti del sangue del fiacco che piange? qual diletto o quale utile puoi ritrovare a spengere barbaramente chi ti stringe le ginocchia, e implora la tua piet
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