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Aggiornato: 14 giugno 2025
Si vede allora lo strato nevoso sfaldarsi successivamente agli orli; buchi neri e larghe fessure formarsi nel suo interno; grandi pezzi isolati, lunghi e larghi molte miglia staccarsi dalla massa principale, e sparire sciogliendosi poco dopo.
Sì, c'era, la legge; c'erano anzi mille leggi, tutte derivate da quell'una, primitiva, ond'erano state mosse ad un cenno del creatore le forze cieche della natura. Anche quell'arco di sette colori vagamente disegnato a tenui gradazioni nell'aria, incurvato leggermente sul baratro, nello strato vaporoso dove migliaia e migliaia di gocce diffuse in sottilissima polvere d'acqua si offrivano in mobile superficie di prisma ai raggi del sole, anche quell'arco pareva una rappresentazione, lievissima, a mala pena sensibile, ma pur vera, innegabile, della eternit
«L'illustre inviato straordinario entrò nella Camera d'udienza introdottovi dal Cerimoniere di Corte; e lasciando sotto la porta il Segretario ed i Gentiluomini della Legazione, si avanzò prima tra il Gentiluomo di camera e il lodato Cerimoniere facendo i convenevoli inchini; poscia inoltratosi solo fino allo strato, diresse a S. M. il seguente discorso: «Maest
Dopo un giorno o due, si butta giù lo strato del terriccio e si estrae il carbone con degli uncini di ferro: e quand'è del tutto freddo, si ripone nelle balle per esser venduto ai mercanti in di grosso, i quali lo rivendono ai mercanti al minuto, e questi alle famiglie.
Nella cabina del settario equilibrista venne dunque ad operarsi una di codeste meravigliose trasformazioni. Uno strato di guttaperca modellato al ritratto fotoplastico dell'Albani, iniettato di cera rosea e di liquido vitale, trasformò il Casanova completamente. Il metamorfo Furlay questa volta fu sublime di trovati, fu vero artista.
Quel vasto e soffice strato a cui si saliva per un largo gradino che lo separava affatto dalla camera stessa in cui era collocato, quelle ampie cortine che scendevano in grandi pieghe a racchiuderlo da tre lati, lasciando anche dal quarto poco spazio alla luce, appartavano l’uomo dalle cose tutte e dai negozi della vita, celavano gli occhi suoi e lo spirito in una penombra particolare, su cui regnava la profonda quiete ristoratrice delle membra ed aleggiava Morfeo, il benefico nume.
Forse era da vederci l'ultimo sfiatatoio rimasto al vulcano che aveva sollevato dal fondo dei mari antichissimi quello strato calcareo; forse era effetto più modesto e più lento di una erosione delle acque. Io non mi ci confondo, e lascio la soluzione del problema agli studi del padre Anacleto.
Trine antiche, preziose, coprivano il letto; ma guardando fisso quel bianco, quei distacchi, quei disegni, ne usciva al suo occhio un ondeggiare di linee che si sbattevano le une contro le altre, così che la tinta pallida del filo intrecciato a poco a poco diventava cupa e nera come il ricamo di uno strato mortuario.
Si nasce tiranni, come si nasce biondi o bruni; e chi ha questa sventura deve esercitare la tirannide, in qualunque strato sociale egli nasca; qualunque sia l'educazione ch'egli riceve.
Era una stanza piccola, bassa, informe, ma chiara. Il sole dardeggiava contro i vetrini impiombati della finestra e illuminava allegramente le malinconie del pittore. Un letto, un tavolo, due sedie e uno sgabello erano la mobilia. Armando era stato ammalato ed ora non lavorava più ed era povero. Però davanti allo sgabello stava un cavalletto. Vi era sopra una tela, ma coperta da uno strato di seta verde. Armando lo riponeva quando il cavaliere entrò. Verny fu dolorosamente stupito del suo aspetto. La malattia era stata forte ed egli aveva per molti giorni delirato, ripetendo allora ad ogni momento il nome della marchesa. Ora era guarito, ma i bei colori della salute non erano tornati sul suo viso; un gran mutamento era visibile in lui. Nel suo viso dimagrato spiccavano le orbite cinte d'un cerchio color di piombo; solo lo sguardo brillava. Naturalmente esile, stancato dagli studi, dalla povert
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