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Aggiornato: 14 maggio 2025
Al rifiuto di lei, il Ministro indignato va a domandarle la ragione dell'insulto; ella nega sfrontatamente di aver mai pensato a quella carica; e quando il ministro le mette sotto gli occhi la lettera del marito, ella gliela strappa di mano e la butta nel fuoco del camminetto.
Me l'han portata via, come si strappa un balocco dalle mani di un fanciullo, e vorrebbero ch'io tacessi, che figurassi anzi quasi un complice, che non la vedessi più.... Non veder più Loredana, le pare possibile?
Poi giungeva il nonno col passo lento d'una persona stanca. Poteva aver sessant'anni al più; ma, passati al fuoco della fucina, maneggiando un martello che, ad ogni colpo, strappa un ruggito dal petto dell'operaio, sessant'anni contano molto, e sono quasi l'estremo limite della vecchiezza.
Un giorno ella era presa da strazianti dolori; io origliavo all'uscio attendendo... A un tratto di fuori al castello odo un suono di trombe, poi un paggio mi strappa la veste, gridando: Messere! messere! i nemici! Chi è? Adalberto! O Signore! nel castello so che eravamo male apparecchiati, scarsi d'uomini e scarsissimi di vettovaglie. Che fare? Oh che tormento fu quello! Resistere?
Ecco un uomo esclamò vivacemente il Darsi, credendo di aver trovato un argomento in suo favore a cui la passione strappa accenti di una grande eloquenza! Lei non mi sosterr
NEPITA. Per iscampar da questo cattivo influsso, tuo marito deveria far come quello animale che si strappa i suoi genitali e gli butta a' cacciatori per salvar la sua persona, ché è ricercato sol per quelli. Ma io ti dico, padrona, ch'egli andrá per la decima e ci lascierá lo sacco. SANTINA. Che vuoi dir per questo? NEPITA. Io ben m'intendo.
Al fero, indegno, inusitato aspetto Urlano i vinti; e qual leva le braccia, Qual rompe il brando, e dal ferito petto Strappa le bende, e fra' morti si caccia; Chi tra gli estinti, su' gomiti eretto, Leva in fiero e sdegnoso atto la faccia; Chi schernisce al suo duce, e con amara Voce gli grida: A morir, vile, impara!
E tu invan, fiera Dea, tu invan d'oscure Sfingi hai custodia intorno; invan di tuono Armi il tuo grido, e veste hai di paure. Questo verme immortale ebbe tal dono, Per cui scrolla are, ombre dirada, e altero Su le rovine tue piánta il suo trono. Tu di fulmini t'armi, e in tuo mistero Minacciosa sorridi; egli al tuo sguardo Il fulmin strappa, ed arma il suo pensiero.
Ma è strano l'autore di questo latrocinio, che mentre non lascia nel corpo del ferito il pugnale, anzi lo strappa a forza, gli lascia nelle tasche il portamonete contenente una somma cospicua, e che, rinvenuto dagli agenti della polizia, si trova appunto su quel tavolino fra i corpi del delitto come una fra le tante prove d'innocenza dell'inquisito.
Pare che ci abbi' du' ferite; Ma dicheno che nun avesse torto. E mo ched'è laggiù fra li cancelli? C'è 'na donna vicino ar commandante De le guardie; se strappa li capelli, Ecchela l
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