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Aggiornato: 14 luglio 2025
ALESSANDRO. Io non gli torrò per non far pregiudicio alle mie ragioni. Andrò a Sua Eccellenza, raccontarò il fatto: ella dará ordine di quello che ará a farsi. M'incresce nell'anima ch'abbia a venir con voi, che v'ho stimato mio padre e padrone, a termini cosí fatti. FILIGENIO. O Iddio, che intrighi son questi ove mi trovo? Va', Forca, e vedi se puoi far nulla.
Per potere rispondere alla domanda: «se sia conveniente questo libro anche alle scuole di Lombardia», ho stimato di dover cercare come vi si supplisca ora, e d'istituir quindi un confronto tra di esso libro e quello che, col titolo di Alfabeto ed elementi d'istruzione morale, ecc. ecc., è in uso presentemente per le scuole infime de' fanciulli.
Un giovane di 24 anni Alfonso Du..., figlio d'agiata famiglia, aveva abbracciato la carriera di commerciante. Primo commesso di una delle principali case della capitale, era ben veduto da tutti, perchè amato e stimato da' suoi superiori e da quelli a lui sottoposti.
LELIO. Padre, che abbiate stimato Pandolfo cosí vecchio meritevole marito di vostra figlia, nol debbo né lo posso credere; ma perché dite che foste di tal parere, sarei di parer io che si desse ad Eugenio suo figlio, che ne è piú meritevole assai. GUGLIELMO. Figlio, fa' di Artemisia quello che ti piace, ché io in nulla ti sarò contrario.
Ed ecco che per necessitá crescono sempre mai, o poco ponno scemare; ch'era l'assunto di questo capitolo. Nel quale ho stimato inutile l'apportare, come avrei potuto fare, gli alzamenti da cento o ducento anni in qua in tutti gli Stati d'Europa; perché, non servendo ciò che a provare che cosí segue, ognuno può da sé nel suo paese e negli altri, de' quali avrá cognizione, riconoscere la veritá.
Non ho fatto risposta prima d'ora alla tua dimanda intorno al merito dell'opera seria Demetrio e Polibio, perché il giudicio mio in fatto di musica, non potendo io derivarlo, come sai, da conoscenza alcuna dell'arte, sarebbe forse parso intempestivo anche a me medesimo, se per indurmi a proferirlo avessi stimato sufficiente il suffragio delle prime sensazioni del cuor mio.
Ero felice e mi ha avvelenata la vita; ero stimato e non sono più che un miserabile... e mi domanda freddamente, sorridendo, che cosa mi ha fatto di male?!... Ma, in nome di Dio, tanto male mi ha fatto, tanto male, che avrei ragione di strozzarla colle mie mani!...
Questo è grave... molto grave... Ed io che ho sempre stimato in lei un buon ufficiale!... Alla croce di Dio, avete voi paura? «Biale arrossì fino alla radice dei capelli: ma i suoi occhi mostravano che non era di vergogna quel suo rossore. « No, signor colonnello, non ho paura: diss'egli fermamente, ma senza tono di millanteria.
Le sue labbra vermiglie sorridevano; i suoi grandi occhi verdi brillavano, guardando argutamente la signora Maddalena, povera colomba smarrita, la quale aveva stimato debito suo di parlare di un fatto che la risguardava, e, dopo aver cominciato, non si sentiva più l'animo di proseguire.
Orbene, disse il maggiordomo, che non vedeva più scampo, poichè Vossignoria lo sa, non c'è più ragione che io m'ostini a negarlo. Ma posso giurarle che io mi sono piegato per obbedienza al signor Vitali, e con idea di far bene. Il signor Aloise è un gentiluomo; il dottor Mattei è un medico molto stimato, ed io non posso credere che abbiano perversi disegni.
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