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La stanzina era immersa nell'oscurit

La signora Lucia si alzò, con un passo affrettato; Federigo la seguì, parlandole sottovoce, dicendole delle scempiaggini che figuravano frasi d'amore il cameriere si manteneva, come di dovere, a distanza. Ella, arrivata nella stanzina, si lasciò cadere sopra una sedia e nascose il volto fra le mani con molta naturalezza. Amica mia, che volete da colazione?

Una doppia siepe di lacchè incipriati e gallonati salutò fino a terra. Il principe precede, aprendo la porta per lasciar passare Bambina. Essi traversarono così parecchie sale e saloni ed arrivarono al gabinetto particolare del principe. Bambina non vide nulla, non guardò a nulla. Si fermarono in quella stanzina, che non aveva altre porte. Bambina, senza esservi invitata, si lasciò cadere sopra un canapè. L'emozione l'aveva spossata. Il principe di Schwartzemberg si assise a fianco a lei, all'altra estremit

Ho da preparare in una stanzina particolare? poi chiese, come se parlasse fra , sottovoce, timidamente. Federigo esitò un momento, ma lei prontamente, con un risolino schietto, si voltò e disse: Sicuro. Dopo, rimasti soli, nella sala grande, furono un po' imbarazzati. Ma fu un lampo. Subito subito, da persone di spirito, compresero la graziosit

Mattia Corvino era entrato nel gabinetto di lettura di Aldo Rubieri. Lo scultore infatti non aveva soltanto uno studio, ma anche uno scrittoio. In faccia a qualche suo collega scapigliato Aldo aveva un gran torto quello di non odiare la coltura e la letteratura. La stanzina parata di rosso conteneva una bella libreria tutta piena di libri d'arte, di romanzi, e di poesie.

Il Governatore Sid Bekr-el-Abbassi che aveva risaputo le lodi fatte di lui al Sultano dal nostro Ambasciatore, fu con noi anche più amabile e più seducente della prima volta... Preso un po' di riposo, ci rimettemmo in cammino verso Karia-el-Abbassi, dove arrivammo sul mezzogiorno, e fummo ricevuti e passammo le ore bruciate nella stessa stanzina bianca, in cui trentacinque giorni innanzi avevamo visto la bella figliuoletta del nostro ospite far capolino dietro il turbante paterno.

Con le mani delicate sollevò il soffietto e accese il fuoco. Subito la stanzina s'illuminò. Era tutta gaia nella stoffa chiara dei suoi parati a fiorellini rossi, nei suoi mobili eleganti, nelle trine della sua toilette. Gaia di colore, ma deserta. Magda si guardò attorno. Aveva freddo, sempre che ritornava ad aspettare in quella stanza solitaria colui che doveva venirci.

Un altro capolavoro del museo dell'Aja, è un quadretto di Gherardo Dov, l'autore della celebre Donna idropica, ch'è nel Museo del Louvre fra i quadri di Raffaello e del Murillo; uno dei più grandi pittori di scene intime della scuola olandese, e il più paziente tra i più pazienti artisti della sua patria. Il quadro non rappresenta che una donna seduta vicino a una finestra, con una culla accanto; ma in questa semplicissima scena, v'è una così cara e santa aura di pace domestica, un riposo così profondo, un'armonia così amorosa, che il più ostinato scapolo della terra non ci potrebbe fissar gli occhi senza sentirsi nel cuore un desiderio irresistibile di essere colui che manca ed è aspettato in quella stanzina quieta e pulita, o almeno di poterci entrare per un momento, anche di soppiatto, anche colla condizione di starci rannicchiato nel buio, pur di poter aspirare quel profumo di felicit

Moschino corse in cucina a prendere un lume e per la scaletta di servizio venne fatto a tutti e due di spingere il giovine ubbriaco fino a una stanzina, che di solito serviva al guattero di casa. Lolò cadde sul letto, su cui Ezio distese un coltrone e lo lasciò mormorando: Ora ne hai fino a domani sera.